Gara messa in discesa dai nerazzurri con le reti di Dumfires e Lautaro Martinez e poi amministrata senza particolari difficoltà. Buon secondo tempo dei rossoblù
Pressione in fase di possesso palla e ferocia nel riconquistarla e segnare. Così l’Inter ieri sera si è imposta alla Unipol Domus, rendendo amaro l’esordio casalingo del Cagliari di Ranieri, nonostante lo splendido e incessante incoraggiamento dei suoi tifosi.
LA DIFFERENZA. Fisicità per farsi valere maggiormente rispetto agli avversari per gli ospiti, il cui primo turno al 5’ è Barella, che termina fuori tra i numerosi fischi dei suoi ex tifosi. I padroni di casa giocano con attenzione sia in difesa che nelle azioni proposte. Brividi sul palo colpito col sinistro mancino ad incrociare (14’) di Lautaro Martinez, che fa capire quanta attenzione ci voglia nel match, in casa cagliaritana. Risposta immediata rossoblù, con palla di Nández per Pavoletti calciata però fuori. Dopo un avvio nerazzurro il Cagliari che punta sull’uomo su uomo, inizia a prendere le misure dei meneghini. In vantaggio però al 21’ con Dumfies, che su una palla alta recuperata da Thuram, sferra un tiro che ha la meglio su Sulemana e va in rete. Due minuti dopo spettacolare e, soprattutto fondamentale recupero di Çalhanoglu su Nández sul tiro a rete. Nulla da fare, su imbeccata di Zappa, neanche per Pavoletti costretto a uscire per uno stiramento (35’) e sostituito da Luvumbo.
Nonostante la rete subita il Cagliari c’è e si propone senza paura. Alla mezz’ora Lautaro con freddezza e lucidità, fredda da in mezzo all’area Radunovic per lo 0-2. Gara in salita per Dossena e compagni, contro un’Inter che fa prevalere il divario in campo a suo favore, senza abbassare il ritmo. In casa Cagliari servono le accelerazioni e la personalità di Luvumbo e di Oristanio per riaccendere la contesa. Poca lucidità nei rossoblù nel finale di tempo, visto che non riescono ad uscire dalla zona difensiva e impostare in avanti. Un dato evidente fa capire che primo tempo sia stato impari, ovvero il possesso palla a favore dell’Inter 70% a 30.
BEL SECONDO TEMPO MA SENZA GOL. La seconda frazione si apre con Ranieri che mette più densità, passando al 3-4-1-2 al posto del 4-4-2, inserendo Di Pardo per un Oristanio decisamente sottotono. Cerca di cambiare ritmo l’undici isolano, che si propone con alcune giocate ficcanti, in particolare da parte di Makoumbu. Dentro anche Azzi per Jankto (uscito tra gli applausi) che ha finito la benzina. L’Inter continua a fare la partita Inzaghi si affida a metà tempo a tre forze fresche quali Quadrado, Frattesi e Carlos Augusto. Tra i giocatori usciti Barella. Per lui comunque qualche fischio ma anche tanti applausi. Piede di Quadrado su quello di Luvumbo (sulla fiammata dell’angolano) ma per Fabbri e Var è tutto regolare.
Tra i giocatori che non mollano certamente c’è Nández, grande trascinatore della squadra. Nel finale di partita Ranieri si sbilancia: fuori Zappa e Sulemana, dentro Shomurodov e Deiola. Arriva però il secondo legno nerazzurro di serata, colpito da Çalhanoglu con palla sporcata da Dossena. Azzi ad un passo dal gol al 44’, che non arriva per l’ottima parata di Sommer. Preme il Cagliari, che si ripresenta in avanti nei minuti di recupero, ma che non trova la marcatura. Sconfitta per i rossoblù, che dopo un primo tempo di sofferenza, hanno giocato meglio nella ripresa, fornendo anche qualche spunto interessante per un campionato, appena iniziato.