Il Cagliari ha pochissime certezze nel reparto avanzato e valuta le mosse
IL QUADRO. Lo stacco tra il campionato cadetto e la Serie A è importante e la storia lo insegna. Difficile vedere le neopromosse salvarsi senza patemi a meno di ristrutturazioni importanti. Il Cagliari sale nel massimo campionato da quinta classificata, con il quinto miglior attacco nonostante il capocannoniere del torneo Gianluca Lapadula, dati da tenere in considerazione. Perché se il bomber peruviano ha segnato quasi la metà dei gol in regular season (21 su 50), difficilmente si potranno ripetere certi numeri. Anche perché, fin qui, la miglior stagione in A di Lapadula si è conclusa con 11 reti.
Leonardo Pavoletti, se dovesse rimanere, ha comunque tutte le incognite del caso. Da quattro anni non va in doppia cifra e l’elenco degli infortuni è lungo. Sarebbe una graditissima permanenza, ma forse nemmeno il tifoso che ha predetto il suo gol al 94′ potrebbe sperare in un ritorno ai fasti del 2018/2019. Per non parlare di Zito Luvumbo, anche lui eroe dei playoff ma che durante l’arco della stagione ha mostrato tutta la sua discontinuità. Analisi cruda e forse ingenerosa per due che sono (e resteranno) nel cuore dei tifosi, ma sono ragionamenti che vanno fatti se non si vuole ricadere nelle lacrime di Venezia.
IDEE. L’attacco è una priorità assoluta e serviranno almeno due acquisti importanti. Manolo Gabbiadini ha le qualità giuste per alzare il tasso tecnico del reparto e combinato a Mancosu o Luvumbo garantirebbe la giusta dose d’imprevedibilità alla manovra. La vera scommessa sarebbe però Sebastiano Esposito, un potenziale craque che affidato alle cure di Ranieri potrebbe rappresentare presente e futuro rossoblù. E perché no, magari riunire i due bomber principi della Serie B portando in Sardegna quel Joel Pohjanpalo che ha terrorizzato le difese cadette.
Al momento però resta difficile decifrare i nomi che stanno davvero sul taccuino di Bonato, che sul mercato in entrata sembra navigare un po’ a vista, con diverse idee ma senza obiettivi veri, in cerca per lo più dell’occasione giusta data dai movimenti altrui. C’è però da dire che il budget è ristretto, nettamente inferiore a quello avuto dai suoi predecessori, per questo non resta che avere fiducia nel ds che a luci spente ha riportato il Cagliari dove merita.