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ESCLUSIVA – Di Gennaro: “Ambiente? Chiave di volta sarà la personalità”

L’ex centrocampista del Bari e commentatore RAI, Antonio Di Gennaro, commenta in anteprima la finale playoff per i lettori di CalcioCasteddu

Una doppia finale, quella tra Cagliari e Bari, da emozioni forti.

Una sfida che il Bari merita e il Cagliari pure, perché Ranieri per me è un allenatore sottovalutato nonostante i meriti di una grande carriera. Ha riacceso un ambiente intero, un’Isola, qualcosa che solo lui sarebbe stato in grado di fare. Non solo: ha ricostruito gruppo, squadra, spirito, in un club che aveva programmato di risalire ma ha avuto delle difficoltà iniziali“.

Dal punto di vista agonistico, cosa ci si può aspettare?

Intanto bisogna sottolineare che meriterebbero entrambi di salire in Serie A, però questo dice il campo anche se sarà crudele da accettare per la squadra sconfitta. I pugliesi erano stati costruiti per programmare il futuro in 3 anni: hanno bruciato i tempi. Mi aspetto una gara giocata sul filo dei dettagli tecnico-tattici. Va ricordato che in semifinale contro il Parma la strategia di sir Claudio ha fatto la differenza“.

A questo punto, il serbatoio di energie giocherà un ruolo pesantissimo.

Si tratta di partite senza un favorito, anche se il Bari ha il piccolo vantaggio legato alla migliore posizione di classifica. Stasera sarà fondamentale in particolare per il Cagliari, anche se in trasferta ha ugualmente imparato a gestire bene le partite. Il fatto che sia in panchina un giocatore come Rog, nonostante i noti problemi fisici che lo hanno frenato, la dice lunga sul gruppo rossoblù. Lapadula è un leader, lo abbiamo visto anche nella gara disputata a Bari durante il campionato: mette sempre qualcosa in più. Nández è di categoria superiore. Ranieri ha trasformato giocatori che si erano un po’ persi.

Se entriamo più nello specifico in casa barese?

Mignani ha qualche problemino di rosa: ad esempio, Folorunsho non è nelle migliori condizioni. Un elemento che può fare più ruoli ed essere una spina nel fianco per i sardi. Cheddira dà profondità, Morachioli ed Esposito sono giocatori temibili, i centrocampisti sanno segnare. In generale parliamo di rose che permettono ai tecnici di cambiare sistema di gioco, credo che potrebbero posizionarsi a specchio con il 4-3-1-2“.

Veniamo alla cornice di pubblico molto calorosa che, nonostante le notevoli differenze di capienza, cercherà di spingere la propria squadra.

Inutile girarci intorno, l’aspetto ambientale sarà fondamentale. La spinta dell’Unipol Domus si sentirà e tanto. Allo stesso modo il San Nicola al ritorno. Però sarà la personalità dei giocatori in campo a farla da padrona“.

In conclusione, un parere su questa lunghissima ed estenuante stagione cadetta 2022-23.

La B ha acquisito una qualità maggiore, rispetto agli ultimi anni: e lascia grandi insegnamenti. In primis, che è necessario programmare senza lasciare spazio a nervosismi. Bisogna avere idee chiare. Le squadre retrocesse lo dimostrano, nonostante investimenti importanti. A volte si va a guardare solo l’allenatore e si fanno dei danni, operando troppi cambiamenti in fase gestionale. Ho visto giocatori giovani italiani molto interessanti in questa stagione: un monito per le società, affinché puntino con coraggio su di loro e anche la Nazionale possa beneficiarne“.

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