Le notizie di ieri su Franco Carboni, difensore del Cagliari (in prestito dall’Inter) pronto a passare al Monza, fanno riflettere anche sul peso specifico della gavetta per un giovane
PARTENZA. Secondo Sky Sport, Franco Carboni atteso a prossime visite mediche con il Monza. Il giovane difensore argentino sta quindi per lasciare Cagliari dopo metà stagione, la sua prima con i “grandi” dopo l’arrivo dalla Primavera interista. La formula: prestito (fino al 2024) con diritto di riscatto e controriscatto a favore dell’Inter. Con Liverani era stato proposto varie volte sulla corsia mancina. Prove titubanti, con tanti errori e solo un timido miglioramento. Poi ha trovato spazio Barreca – se non Obert che ha fatto la spola tra la fascia e il centro – e del ragazzo si è trovata traccia di fatto solo in panchina.
INEVITABILE? Viene da dirgli: “Peccato Frankito, vai via ora che è arrivato Ranieri. Non so quanto al Monza riusciresti a trovare minutaggio, seppur in Serie A: a quel punto, a Cagliari avresti beneficiato dei consigli di uno tra gli ultimi ‘insegnanti di calcio’ rimasti“. Le circostanze dell’addio sono facilmente individuabili. In primis l’arrivo di Azzi e lo spazio ulteriormente ristretto a sinistra, considerando la presenza di Obert e Barreca; l’indubbio fascino della massima serie; il canale preferenziale tra Cagliari e Monza, già aperto in estate per Cragno e Andrea Carboni; ultimo, ma non per importanza nella lista, il parere di Claudio Ranieri su ciò che ha visto ad Asseminello.
CRESCITA. Ecco, la presenza di Ranieri. Franco Carboni ha di certo buone qualità fisiche e dinamiche, per diventare in futuro un buon esterno difensivo. Tuttavia, il fatto che sia acerbo è palese. E dispiace che un giovane alle prime armi nel calcio che conta non possa beneficiare del tecnico romano. Con tutto il rispetto per il futuro suo allenatore Palladino o altri, Sir Claudio sa come far crescere un ragazzo, ha il bagaglio giusto per correggerne i difetti e lavorare sulla sua testa. Per un affare che salvo sorprese si chiuderà a breve, in bocca al lupo all’argentino per il domani. E una chance professionale perduta.