Il disastroso 2022 è (finalmente) terminato. D’ora in avanti il Cagliari dovrà provarle tutte per far ritorno dove gli compete
Dell’anno appena tramontato, per il Cagliari, c’è stato solo un vocabolo ricorrente: disastro. Vuoi per l’amara retrocessione che ha fatto piombare i sardi nel baratro dopo sette campionati in massima serie. Vuoi per un inizio di stagione, quella in corso, non all’altezza delle aspettative con un parziale undicesimo posto che di certo non può rappresentare un valido punto di partenza per una squadra chiamata ad abitare nei quartieri alti della classifica.
DESIDERATA. Si fa presto a dire che i tifosi del Cagliari desiderano e si aspettano di più. Dal presidente, dalla società tutta, dai calciatori e dallo staff tecnico che da oggi è ufficialmente guidato da Sir Claudio Ranieri. Tra i desiderata dei tantissimi tifosi sardi non c’è solo la richiesta di vedere delle prestazioni più brillanti da parte della squadra per cui tifano. Perché il Cagliari, occorre sottolinearlo, non può – almeno in Serie B – accontentarsi di qualche buona partita messa in scena qua e là. Onorare la maglia e sudarla, dovrà inevitabilmente andare di pari passo con numeriche ben diverse da quelle viste e analizzate nel 2022. Almeno se Pavoletti e soci hanno ancora l’ambizione di riportare il Cagliari dove gli compete. In tempi brevi.
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