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Liverani: le frasi più significative. Racconto di un fallimento

Fabio Liverani è stato esonerato ieri dalla guida tecnica del Cagliari: recuperiamo le frasi più significative della sua gestione

LA PRESENTAZIONE (27 giugno).

Lo spirito è positivo. Credo sia un’opportunità importante per me. Veniamo tutti e due da un momento negativo. Il Cagliari è già una squadra competitiva e a fine mercato sarà completa“.

L’entusiasmo arriverà con i risultati, dobbiamo avere una nostra identità. Serve fame di vincere e non dimenticare da dove veniamo. Chi arriva dovrà portare entusiasmo e chi resta deve averlo perché sceglie il Cagliari. Non sarà la gente a trascinare noi ma il contrario“.

Dal 3 luglio arriverà un gruppo che deve diventare squadra, sarà compito mio farlo il più velocemente possibile“.


DOPO CAGLIARI-CITTADELLA (21 agosto).

Devo trovare la quadra per imprimere maggiore concentrazione ai ragazzi, come se a volte non riuscissero a percepire il pericolo e mi innervosisce.


PRIMA DEL MATCH CONTRO IL MODENA (1° settembre).

Dobbiamo essere sempre propositivi. Se analizzo le prime tre gare di campionato, quella con la Spal è stata la migliore. C’è da lavorare come lo fanno tutte le nostre avversarie. Per ora non ho visto una squadra superiore rispetto a un’altra. Dobbiamo diventare squadra e ci riusciremo. Sono tranquillo su questo.


DOPO CAGLIARI-BARI (17 settembre).

La squadra è mancata tecnicamente. Abbiamo sbagliato troppi passaggi e negli ultimi venti metri non trovavamo giocate né inventiva. In questo frangente né bravi, né scaltri“.


DOPO CAGLIARI-VENEZIA (1° ottobre).

Gli errori individuali e di lettura, tecnici, sono quelli che ora mi portano più preoccupazioni. Portano inevitabilmente ad aperture pericolose a favore degli avversari: sbagliamo controllo e passaggio, in questa categoria ma in generale non sono regali che ci si può permettere. Non entro nel merito dei singoli, perché farei fatica a trovarne uno migliore di un altro“.


INTERVISTA A L’UNIONE SARDA (23 novembre).

Insieme alla società, abbiamo fatto in modo che qualche giocatore facesse delle scelte importanti, tutti con lo stesso obiettivo, ricostruire e riconquistare la Serie A. Siamo partiti con un’idea, il mercato ti dà delle alternative, ma i cambiamenti che avete visto sono stati dettati da infortuni, squalifiche, cali. Diciamo 70% variazioni obbligate, il resto per scelta. E avendo cinque sostituzioni, puoi cambiare il 50% in corsa, perché non farlo? Se io avessi la percezione che i miei messaggi non arrivassero, sarei il primo a lanciare l’allarme. Il nostro problema è mentale, perché in settimana ho sempre e solo ottime sensazioni


PRIMA DI PALERMO-CAGLIARI (16 dicembre).

So come va e so i tempi del calcio. La contestazione mi ha dato relativamente fastidio, ma la rispetto. Chi paga il biglietto può esprimere il proprio giudizio. Per il resto non c’è medicina diversa dal vincere le partite.


DOPO PALERMO-CAGLIARI, L’ULTIMA CONFERENZA STAMPA (18 dicembre).

Il dispiacere nel primo tempo c’era per lo svantaggio immeritato. Nella ripresa abbiamo prestato il fianco alle ripartenze del Palermo: un’altra marcatura individuale persa, non va bene.

Abbiamo delle difficoltà sul frangente della compattezza. Il 2-0 ci ha tagliato le gambe. Ripeto, dispiace per la scarsa lucidità nella ripresa. Di sicuro ci manca quel pizzico di fame, di rabbia. Lo paghiamo a caro prezzo.

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