L’ex rossoblù ha parlato ai microfoni di SerieD24.com
GLI INIZI. “La maglia numero 10? È stato Massimo Cellino a consigliarmi di prenderla. Quando ad inizio stagione abbiamo fatto la lista dei numeri, essendo l’ultimo arrivato, scelsi uno di quelli rimasti e Diego Lopez, il capitano, consegnò l’elenco in sede. Qualche giorno dopo viene da me Diego Lopez dicendo che il presidente voleva che io indossassi la dieci”. Così Andrea Lazzari intervistato da SerieD24.com ricorda il suo passato al Cagliari.
RICORDO SPECIALE. “Io e Astori siamo arrivati insieme a Cagliari, nello stesso anno. Il secondo anno poi, fummo convocati entrambi per la prima volta in Nazionale. Quando mi è arrivata la notizia, sinceramente facevo fatica a crederci. Ho chiamato il magazziniere della Fiorentina per accertarmi della veridicità della notizia. Mi chiamarono degli amici anche da Udine. Insomma, non volevo crederci. Mi ha scosso. Davide era lo stesso ragazzo che si vedeva in tv: solare, sempre con il sorriso in faccia. Incitava i compagni e aveva sempre una parola buona per tutti”.
MATRI. “L’esultanza insieme? Essenzialmente era indirizzata al mister Allegri. Era per dirgli che doveva farci giocare di più. Di solito noi entravamo nel secondo tempo e spesso riuscivamo a segnare”. Poi un curioso aneddoto: “Volevo fare uno scherzo alla sede del Cagliari e invece avevo chiamato la capitaneria di porto. Tutto si risolse subito, però ad accompagnarmi in questura c’era proprio Ale. Sono tornato a casa con un verbale di procurato allarme allaMarina Militare”.