Una permanenza non certo scontata, dopo la retrocessione. Eppure Nahitan Nández e Marko Rog sono lontani dal risultare determinanti per il Cagliari
DECLINO. Un esterno di fascia destra a tutto campo, dinamico, grintoso come origini suggeriscono, predisposto alla lotta e desideroso di infastidire le difese avversarie. Oltretutto, con ben 40 presenze in una Nazionale di grande tradizione come quella uruguaiana e un Mondiale disputato nel curriculum. Nahitan Nández, rimasto a Cagliari dopo vicissitudini sue e della squadra, non sta tenendo fede alle buone intenzioni di inizio stagione. Un pensiero che sicuramente il giocatore ha fatto, di concerto con la società, che suonava più o meno in questo modo: “Resto per riscattarmi e dare un contributo importante per riportare la squadra in Serie A“. Il campo, come sempre, è l’unico giudice supremo per sostenere o spazzare via le belle parole. La parabola di Nández è in declino, non da ora. Dov’è finito il giocatore che i grandi club desideravano portarsi a casa?
A SINGHIOZZO. C’è un altro potenziale campione, in casa Cagliari, che stenta terribilmente a trovare la quadra. Si tratta di Marko Rog, che ha finalmente lasciato alle spalle l’assenza lunghissima per problemi fisici e si è ritrovato dal punto di vista atletico. Tackle coraggiosi e gli “strappi” a tagliare in verticale, utilissimi per avanzare il baricentro della squadra e creare scompiglio, confortano. Ma arrivano a singhiozzo: perché il croato non trova continuità di rendimento e non viene neppure aiutato dalla recente collocazione sulla trequarti. Perché cambiare ruolo anche a lui? Avrebbe la conclusione dalla distanza, ma non la sfrutta; non ha inventiva, eppure viene schierato a ridosso dell’area. Un Rog che non gioca da mezzala, perde gran parte del suo potenziale.
Potrà cambiare qualcosa per questa coppia rossoblù che, sulla carta, è più avvezza alla categoria superiore? Liverani e i tifosi del Cagliari se lo augurano.