Percentuali di possesso palla che neanche le squadre di Guardiola, ma reti subite a difesa schierata e attacco senza idee
IN ORIZZONTALE. Il Cagliari chiude la sfida contro il Südtirol con il 64% di possesso palla (nel primo tempo oltre il 70%). Tiri nello specchio della porta da parte della squadra di Bisoli: appena 2 ma letali. Più equilibrata la gara con la Reggina dove comunque i rossoblù dominano sul possesso (55% a 45%), mentre con l’Ascoli il copione è pressoché lo stesso degli altoatesini, con l’aggravante della sconfitta.
Senza scomodare altri precedenti i problemi restano sempre gli stessi. Il Cagliari tiene palla ma lo fa senza idee, concede poco, ma quando la difesa viene presa in castagna (troppo spesso con la linea schierata) arrivano puntualmente i gol subiti. Duelli persi con gli attaccanti avversari, linea alta sorpresa da lanci lunghi a scavalcare, fino alle sbavature del portiere. Ogni occasione concessa diventa una sentenza. E non è sfortuna, semplicemente si regalano opportunità clamorose, come per i gol subiti a Bolzano dove Capradossi perde il duello con Odogwu in occasione della prima rete, mentre allo scadere la linea difensiva scala male con Di Pardo che dimentica Zaro sul secondo palo.
Come scritto in precedenza, la squadra di Liverani tiene palla ma non sa cosa farci. Emblematica l’azione al 26′ della gara con il Südtirol, quando una trama sviluppata tutta a ridosso della striscia di centrocampo, tra passaggi orizzontali, retropassaggi e ancora passaggi orizzontali, termina con un lancio lungo di Altare direttamente tra le braccia del portiere avversario. Dopo la gara con il Benevento del 10 settembre il Cagliari ha segnato su azione una volta: con Deiola contro il Brescia. Escludiamo il regalo della squadra di Clotet a Luvumbo (bravissimo comunque a farsi trovare lì) e il mischione che ha mandato in gol Pavoletti contro l’Ascoli. I sardi faticano da due mesi a produrre reti dal proprio gioco. E questo dato deve allarmare.