L’ex allenatore del Cagliari e attuale tecnico del Modena, Attilio Tesser, racconta ai nostri microfoni cosa accadde nel 2005 nella brevissima esperienza rossoblù
SCONFITTA. “Cosa è successo? Vorrei saperlo pure io. Passammo tre turni in Coppa e alla prima di campionato, a Siena, disputammo una buona partita pur conclusa con una sconfitta per 2-1. Io ero al debutto da allenatore in massima serie. Il presidente Cellino non lo avevo praticamente ancora visto, perché lui stava stabilmente a Miami. Giusto di sfuggita una volta a Malpensa. Io ero arrivato in Sardegna con grandi motivazioni, portato da un direttore sportivo come Nicola Salerno che mi conosceva molto bene“.
RAMMARICO. “Incontrai il presidente per la prima volta alla vigilia della partita. Dopo la sconfitta arrivò la comunicazione del mio esonero, che suscitò in me un grande rammarico. Avrei desiderato almeno una decina di partite, prima di una valutazione. Un lasso di tempo che non ho avuto, soprattutto per vedere cosa avremmo potuto fare con quella squadra, dalle notevoli qualità. Si tratta di una conclusione che ancora oggi non mi spiego. Ma non faccio polemiche oggi, proprio come non ne feci allora“.
UN’ALTRA PAGINA. “Di Cagliari, seppur vissuta in quel breve periodo, conservo il ricordo di una città bellissima e di tante brave persone. Sono un uomo che tende a non rimuginare troppo sulle situazioni, anche se restano tanti interrogativi e non nego che abbia fatto male. Sul momento accettai la situazione, senza fare domande. Tuttavia, con il presidente Cellino ci siamo incontrati più volte nel corso degli anni, stringendoci la mano cordialmente e scambiando pure due chiacchiere. Ho voltato pagina e sono andato avanti immediatamente. Nella mia carriera ho avuto grandi soddisfazioni e momenti meno belli, però non mi volto mai indietro e guardo sempre al domani“.
IL PROFILO.
Attilio Tesser è nato a Montebelluna (Treviso) nel 1958. Terzino sinistro cresciuto nella squadra della sua città natale, debutta in prima squadra a 16 anni in Serie D. Sale in C con il Treviso e qui viene scoperto dal Napoli, che lo acquista nel 1978. Esordisce in massima serie e gioca due stagioni con i partenopei (disputando 5 incontri con la Nazionale Under 21), prima di un quinquennio all’Udinese. Qui ha la possibilità di giocare con il fuoriclasse Zico. Nel 1985 si trasferisce al Perugia, poi al Catania fino al ritiro nel Trento: è il 1990. Due anni dopo comincia nel nuovo ruolo di allenatore dal Sevegliano. Da allora ha collezionato cinque promozioni con Novara (dalla C alla A in due anni), Cremonese, Pordenone e Modena, trascinata in cadetteria l’estate scorsa. In Serie A, oltre l’unica presenza a Cagliari nel 2005, ha guidato Ascoli e Novara.
