Nella giornata di ieri, attraverso il suo Dribbling, il collega Mario Frongia ha fatto notare come il futuro dell’uomo toscano di Vinci non è in rossoblù
“Parrebbe segnato il destino di Alessandro Agostini. Al tecnico è stato chiesto in modo pressante di tentare il miracolo. Con gli amici e colleghi anch’essi in forza al club, Conti e Cossu, si è prestato all’ennesimo teatrino dell’assurdo orchestrato dal maestoso direttore d’orchestra. Ma adesso, pare che gli sia stata indicata la porta. Dunque, né alla guida dell’Olbia, né della Primavera, condotta abilmente ai vertici della categoria con tanto di accesso ai play off e sconfitta in finale con l’Inter. Parliamo di professionisti, pagati lautamente, che conoscono le regole del gioco. Comunque sia, che Ago possa arrivare ad allenare un top club o faccia altre scelte, dispiace. La scelta del club conferma una politica che non fa prigionieri. Mai”. Nel suo Dribbling di ieri il collega Mario Frongia, con questa dovizia di particolari ha messo in risalto come il futuro di Agostini sia lontano da casa Cagliari.
UNA CARRIERA IN ASCESA. Difensore da giocatore, dal suo arrivo in rossoblù nella stagione 2004/2005, diventa una bandiera. Lascia il club nel 2012 per vestire le maglie di Torino e Verona. Appese le scarpette al chiodo, diventa allenatore nel 2016. Prende il posto di Canzi nella Primavera due stagioni fa, portando il club alla salvezza e poche settimane fa alla soglia della finale Scudetto. Nelle ultime giornate Agostini è stato chiamato in prima squadra a tre giornate dalla fine al posto dell’esonerato Mazzarri. Ma la salvezza purtroppo non arriva. Ora di fatto l’epilogo, a meno di ripensamenti, per ora non previsti.