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Penna in Trasferta – Pucciarelli: “Exploit Salernitana ha scombussolato i piani”

Ritorna la nostra rubrica alla vigilia del match rossoblù, in cui chiediamo a un giornalista “avversario” di presentare la gara: parola a Giuseppe Pucciarelli (SoloSalerno e MondoSportivo)

Qual è il termometro della piazza campana dopo il successo contro il Venezia?

Beh, basta un dato per farsi un’idea: domenica sarà tutto esaurito all’Arechi. C’è voglia di accompagnare la squadra a un’impresa storica ma, allo stesso modo, nessuno si illude che il più sia fatto. Dopo il Cagliari, vi sono ancora due partite impegnative con Empoli e Udinese che non regaleranno – giustamente – nulla. Quindi, entusiasmo ma con i piedi per terra“.

Secondo te, quali sono gli elementi che dall’arrivo di Nicola hanno permesso di scuotere la Salernitana?

La sensazione che serpeggiava era la seguente: se la Salernitana vince una partita, potrebbe non fermarsi. E infatti sembrerebbe che stia andando così. I granata sono stati fortunati a poter avere il giusto tempo di acclimatamento dei nuovi acquisti di Sabatini che è stato abilissimo a ricostruire dalle macerie lasciate da Fabiani, poiché le avversarie dirette per la salvezza – Cagliari in testa – non sono riuscite a costruire un vantaggio incolmabile. Una volta innescata la miccia con il successo in casa della Sampdoria, Nicola è riuscito a mantenere il fuoco acceso nello spogliatoio. Ma vi è stata anche una rivoluzione tattica: il centrocampo a 3 e l’innesto di Bohinen in pianta stabile nell’undici titolare hanno contribuito e non poco a risollevare le sorti della Salernitana“.

Al contrario, cosa è mancato al Cagliari in questa ennesima stagione deludente che vede ora la squadra sarda sull’orlo del precipizio?

Vedendo dall’esterno, è sicuramente mancata qualche cosa nello spogliatoio. L’episodio Godín-Cáceres potrebbe essere stata la goccia che ha fatta traboccare il vaso. Obiettivamente, le qualità tecniche della rosa sono indiscutibili ma solo pochi, a cominciare da João Pedro, hanno reso al meglio. E se solo il 20-30% della rosa riesce a fare una stagione ai suoi livelli, le difficoltà sono dietro l’angolo. In più, non vorrei che nel gruppo si fosse innescato il pensiero inconscio: ‘possiamo tenere anche il pedale dell’acceleratore leggermente pigiato, che tanto ci salviamo lo stesso’. L’exploit della Salernitana ha scombussolato i piani, se fosse così. Ed è tostissima rimettersi a bolla, nel caso“.

Che copione potrebbe seguire il match dell’Arechi?

La Salernitana ha due risultati su tre a disposizione, il Cagliari solo uno. Quindi, paradossalmente, entrambe devono resettare il loro modo di interpretare le partite. I granata devono essere più conservativi, i rossoblu obbligati a essere più propositivi. Chi sarà più capace ad abituarsi velocemente al nuovo stile interpretativo, avrà un vantaggio. Bisogna però sottolineare come il Cagliari affronterà la gara con ben otto giorni di riposo nelle gambe, mentre per la Salernitana sarà la terza sfida in sei giorni. Un fattore che è un indubbio vantaggio per i sardi“.

La tua opinione sulla corsa salvezza, quanto mai avvincente e imprevedibile.

Molti pensano che sia solo una lotta Salernitana-Cagliari. Probabilmente è così, ma non sicuramente. La Sampdoria è sì a quota 33 punti, ma non è ancora salva. E ha un calendario tostissimo visto che andrà a Roma contro la Lazio e a Milano contro l’Inter, mentre in casa sfida una Fiorentina in lotta per un posto in Conference League. Se i blucerchiati dovessero incespicare, potrebbero avere una bruttissima sorpresa. Per Genoa e Venezia, invece, occorrerebbe qualcosa che vada oltre il miracolo sportivo“.

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