L’italobrasiliano ha vissuto un esordio traumatico con la Nazionale risultando inoltre oggetto di critiche da parte di cronisti ed ex calciatori
REAGIRE. L’ingresso al minuto 89 di Italia-Macedonia, poi due minuti dopo il dramma. L’esperienza azzurra di Joao Pedro è stata tanto breve quanto traumatica e non solo per l’esclusione dal Mondiale. Tanti i commenti e le critiche per la sua convocazione, tante le castronerie professate sul suo conto da analisti che probabilmente lo avranno visto giocare sì e no due volte. Lo straniero che ha scelto l’Italia per convenienza, l’attaccante della quartultima in classifica convocato nel suo momento peggiore; critiche feroci da parte di chi fa presto a lanciare anatemi sulla Cagliari razzista e poi in Nazionale non sopporta i giocatori naturalizzati.
C’è chi non perdonerà mai a Mancini l’esclusione di Scamacca, idolo della stampa mainstream, in favore del bomber inceppato del Cagliari. Escluso anche Belotti, azzurro di lungo corso e capitano del Nord. Dimenticano gli analisti esperti e dotati di patentino che al contrario degli altri Joao Pedro non è un doppione di Immobile e che forse se fosse entrato prima avrebbe aiutato lo stesso centravanti laziale a fare meglio, esattamente come in questi mesi di astinenza da gol ha aiutato Pereiro e Pavoletti a trovare la porta. Ma ormai è andata così e a Cagliari ci si chiede che Joao ritornerà da Coverciano.
Nel muro di oggi vi chiediamo: siete preoccupati dall’impatto che questa esperienza azzurra potrebbe avere sul capitano nel momento topico della lotta salvezza? A voi la parola nei commenti!