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Verso Cagliari-Milan. Auguri, Mister Trapattoni: oggi 83 anni

Oggi l’ex allenatore del Cagliari Giovanni Trapattoni, tra i più grandi e vincenti di sempre nel calcio italiano (e non solo), compie 83 anni

TRAPATTONI, IL FRANCOBOLLATORE. Originario di Cusano Milanino (Milano), classe 1939, Giovanni Trapattoni è stato un ottimo calciatore in gioventù: un simbolo del Milan degli anni Sessanta, con cui si è laureato campione d’Italia, d’Europa e del mondo. 17 volte nazionale, viene ricordata la sua particolare abilità da mediano “francobollatore” di grandi avversari. Pelè lo rammenta ancora, in occasione di un incontro tra Italia e Brasile. Non ha praticamente avuto un periodo di stacco tra la carriera agonistica e quella di tecnico, iniziata prestissimo proprio nel Milan sul finale della stagione 1973-74.

ASCESA INARRESTABILE. Fece da secondo a Gustavo Giagnoni – che avrebbe in seguito allenato il Cagliari – in rossonero il campionato seguente. Poi nel 1975-76 guidò il Milan al terzo posto affiancato da Nereo Rocco come direttore tecnico. Un inizio di carriera tutto sommato senza acuti: per questo motivo destò clamore la scelta da parte della Juventus di ingaggiarlo come allenatore per l’annata 1976-77. Invece… Giampiero Boniperti ci vide benissimo. Trapattoni sarebbe rimasto a Torino per un decennio esatto, vincendo tutto: 6 scudetti, 2 Coppe Italia e ogni competizione europea, con la ciliegina della Coppa Intercontinentale 1985. Nel 1986, esaurita la dorata parentesi juventina, accettò la corte dell’Inter.

LA DELUSIONE CAGLIARITANA. Conquistò qualche successo pure in nerazzurro – come lo scudetto dei record ’89 –  e dopo 5 anni ritornò alla Juventus, rimpinguando la già ricca bacheca. Nell’estate del 1995 intraprese la prima esperienza all’estero al Bayern Monaco, conquistando la Bundesliga al primo tentativo e “deliziando” i media con le sue conferenze particolarmente folcloristiche. Al termine della stagione si concretizzò il ritorno in Italia: lo mise sotto contratto il Cagliari, che con Cellino in quel periodo aspirava all’Europa. L’entusiasmo suscitato dall’arrivo di Trapattoni fu enorme, sancito addirittura dai cartelloni pubblicitari sui bus in giro per la città in ottica campagna abbonamenti. Tuttavia, andò male. Risultati contraddittori, aspettative eccessive: alla fine, dimissioni “mascherate” da esonero, per un finale mai scritto prima nella carriera del “Trap”.

GIRAMONDO VINCENTE. Il tecnico milanese poi si rilanciò alla Fiorentina, guidò la Nazionale italiana al Mondiale 2002 e quella irlandese all’Europeo 2012. In mezzo altri successi a livello di club con Benfica (Portogallo) e Salisburgo (Austria). Ha concluso la sua parabola in panchina nel 2013, di diritto nel club dei più grandi di sempre. Auguri, Mister!

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