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Contagi continui da Covid, squadre obbligate a giocare e tifosi sorteggiati per lo stadio: ma è questo il calcio che ci piace?

La situazione venutasi a creare impone una seria riflessione. Piaccia o no, le accuse di qualche dirigente vanno rispettate

Ci sono squadre, come il Genoa ieri sera, che perdono 6-0 per le difficoltà in campo. Altre, come l’Udinese qualche settimana fa sconfitte in modo pesante, perchè obbligate a confrontarsi ad armi impari con l’avversaria di turno. Questo secondo aspetto merita un approfondimento, perché si parla della vita delle persone. Piaccia o no, le dichiarazioni del responsabile dell’area tecnica della già citata Udinese, lanciate subito dopo la partita persa con l’Atalanta e ribadite anche ieri, non possono passare nel classico calderone mediatico.

CAMPIONATO FALSATO. “Incomprensibile la decisone di farci giocare con l’Atalanta, mentre per altre squadre è stato deciso di rinviare – ha detto Marino ieri a Radio Anch’io sport su Radio 1 – chiaro che c’è un conflitto di competenza tra le Asl e la Lega di serie A. Certo è che il campionato in questo momento di regolarità ne ha poca. La nostra polemica non riguarda ovviamente l’Atalanta ma chi ci ha fato giocare. Ci siamo ritrovati a un mese dalla vittoria di Cagliari in condizioni di classifica ben diverse, dobbiamo ricucire le ferite. Spero nuovo protocollo possa servire a evitare queste disparità”. Le dichiarazioni di Marino, vanno lette attentamente anche da un punto di vista, già toccato peraltro una settimana fa in un altro nostro pezzo. La Lega Calcio non può sostituirsi, a giudizio di chi vi scrive questo articolo, alle ASL.

Sono loro a dover dare o meno l’assenso alla partenza di un gruppo per andare a giocare una partita o partecipare ad un altro qualsiasi evento. Il “Bisogna giocare perché non ci sono date”, è una mancanza di rispetto, senza poi dimenticare che, ad oggi, la classifica non è certo veritiera. L’Inter capolista deve recuperare la gara col Bologna, addirittura la Salernitana, ultima di sfide ne deve disputare due (al di là di qualche 3-0 paventato) per mettersi al pari delle altre.

STADI. Altra questione che fa riflettere e non poco. Siamo passati, causa Pandemia agli impianti che ospitano le partite, senza tifosi. Questo è stato giusto. Meno lo è far ritornare i tifosi allo stadio nella misura del 75%, permettere a qualche club (la Roma per fare il nome) di fare gli abbonamenti poi, in attesa della speranza di riportare le persone sugli spalti, al sorteggio di chi entra e chi no.. Questo non è ammissibile e non è calcio o sport in genere. Questo il mio parere. Vorrei leggere anche il vostro. E per chi avrà la pazienza per farlo, il mio grande grazie!

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