Il dirigente della squadra friulana, battuta 6-2 in casa dall’Atalanta, alle prese con tante assense per Covid nel dopogara, ha attaccato la Lega Calcio
Il direttore dell’area tecnica dell’Udinese Pierpaolo Marino si è presentato ai microfoni della stampa al posto del tecnico Gabriele Cioffi. Il 6-2 rimediato dai suoi non c’entra. La motivazione è stata sul fatto che la sua compagine è stat costretta agiocare, nonostante i tanti positivi riscontrati.
LE PAROLE DEL DIRIGENTE DEI FRIULANI. “La mia presenzaai microfoni si spiega perché è stata mandata oggi al martirio una squadra, rischiando la salute fisica dei nostri giocatori e degli altri. Non facciamo allenamenti di gruppo da cinque giorni, oggi sono stati radunati alle 9 di mattina per fare la conta per giocare, Beto si è negativizzato questa mattina, abbiamo fatto le visite di prassi e qualcun altro che era in campo era guarito da un giorno. Questo non è calcio, non ha alcun valore il risultato, così si è solo svilita la storia dell’Udinese e dei giocatori che non si meritavano tutto questo”.
“Non mi nascondo dietro a un dito, questo accanimento di voler far giocare a tutti i costi l’Udinese non tenendo conto della gravità della nostra situazione, con due positivi al giorno di cui 11 totali tra i giocatori, senza neanche dirci con un po’ di preavviso che avremmo dovuti riunirli per la partita… tutto questo non giova a nessuno, né a noi, né allo spettacolo né ai brodcaster. Il tutto mettendo in pericolo dei giocatori che non si allenavano da diversi giorni e quindi erano a rischio fisicamente. Non si fa ricorso al TAR però un giorno prima della gara. Oggi i ragazzi sono stati eroici”.