Il campione del mondo di Spagna ’82 ha parlato della situazione che attanaglia i rossoblù e dei suoi ricordi con Rombo di Tuono
Ciccio Graziani, intervistato da La Nuova Sardegna, ha parlato sia del momento delicato che tormenta il Cagliari sia dei suoi ricordi da calciatore legati ai colori rossoblù.
PRETENDERE. “Il calcio a volte è una materia strana. Se si vanno a vedere le qualità dei singoli, i sardi dovrebbero stare in un’altra posizione. L’Empoli, per esempio, ha 17 punti in più dei rossoblù ma una rosa qualitativamente inferiore. Il presidente Giulini parli con la squadra e faccia capire a tutti che non chiede ma pretende molto di più. Secondo me possono ancora farcela. Devono fare la corsa su Spezia e Venezia“.
MAZZARRI. “Un allenatore capace, ha esperienza. Finora non è riuscito ad incidere. Il suo compito è tirare fuori il massimo da ogni singolo. Fossi Giulini li convocherei tutti ad Assemini e resterei lì finché non mi spiegano perché le cose vanno così male. Li terrei in ufficio per giorni“.
MECCANISMI INCONTROLLABILI. “Nel calcio scattano meccanismi che non controlli. Faccio degli esempi: episodi che ti vanno contro, la vittoria che non arriva, errori che paghi sempre a caro prezzo. In questi casi prendi paura e non riesci a dare il meglio. Però resto della mia idea, i calciatori dovrebbero spiegare i motivi della crisi“.
RICORDI. “Mi sono impressionato nel vedere Nenè, Gori, Riva, me li sono goduti in modo spettacolare. Nenè era una gazzella, Riva un superman e pensavo, questi sono troppo forti, io non giocherò mai in serie A. Lo stadio Amsicora era pieno. Nenè fece un cross in velocità, sbagliando, Riva lo rimprovera. Il brasiliano passa davanti alla nostra panchina e dice rivolto a Riva, a questo non gli va bene mai nulla. Dopo tre anni con Gigi siamo stati compagni di avventura in Nazionale“.
IL RAPPORTO CON RIVA. “Per me è stato un giocatore fantastico, in tutti i sensi: nel gioco aereo, in acrobazia, forte fisicamente, gran tiro. Una volta mi chiamò per ringraziarmi per le parole dette su di lui. Io gli risposi così: io comincio e tu smetti, mi dispiace”.