Le parole dell’ex giocatore di Cagliari, Inter e Roma, ora all’Anversa: l’intervista tra aneddoti e prese di posizione sulle polemiche che riguardano la sua vita da sportivo
Quando parla lui, la discussione è sempre dietro l’angolo. Anche questa volta, Radja Nainggolan non si smentisce: intervistato dal portale belga Sport/Voetbalmagazine, ha ricordato alcune situazioni vissute a Roma, ribadendo il suo diritto a vivere il calcio come un gioco.
“A Roma sentivo di essere importante”, spiega Nainggolan, “lì ho anche giocato la semifinale di Champions League. Sono stato rispettato, anche dai tifosi della Lazio: mi pregavano di non giocare il derby quando li incontravo in città, anche per loro ero un grande giocatore. Il calcio? È un hobby, una cosa che faccio con tutto il cuore, oltre ad essere il mio lavoro. Se qualcuno va a lavorare domani ed esce con gli amici la sera il suo capo lo andrà a rimproverare, anche se lui fa bene il suo lavoro? Il calcio non è diverso. Se voglio uscire, esco. Se voglio andare in un ristorante, lo farò. Sta a me vedere se il mio corpo può sopportarlo o no”.