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“Amici Fragili”: l’idea spiegata da Federico Buffa e co.

Ieri pomeriggio, alla Fondazione di Sardegna a Cagliari, presentazione dello spettacolo teatrale “Amici Fragili”: il rapporto tra Gigi Riva e Fabrizio De André nell’anteprima dello storyteller Federico Buffa e dei colleghi di scena. L’idea, i punti d’incontro tra le vite dei protagonisti e la musica nelle loro parole

DIALOGO. Piacevole dialogo sul palco, alla Fondazione di Sardegna a Cagliari, per la presentazione di “Amici Fragili“: lo spettacolo teatrale, che vede Federico Buffa raccontare il rapporto tra Gigi Riva e Fabrizio De André, è stato descritto dal noto storyteller, dal regista Marco Caronna e dal curatore delle musiche Alessandro Nidi. L’incontro è stato moderato da Nicola Muscas. A voi gli interventi del trio, che rappresenterà insieme l’opera in città fino al 5 dicembre. Nel 2022 sono già programmate numerose date in giro per la Penisola.

BUFFA. “Il percorso in scena è articolato su undici parti, numero non casuale che rispecchia quello che indossava Riva. Ogni volta che rappresentiamo lo spettacolo nascono sfumature diverse: non è mai uguale. L’intenzione è quella di celebrare due uomini simili nella volontà di vivere la vita in un certo modo. Tramite Beppe Ferrero, che aveva giocato a Cagliari l’anno precedente, fu possibile l’incontro a Genova tra Riva e De André all’inizio della stagione 1969-70. Insieme a noi non c’è purtroppo l’altra persona che può essere considerata a tutti gli effetti tra gli autori: Fausta Riva, sorella di Gigi. Mi aprì la casa di Leggiuno: senza i suoi racconti più intimi sul fratello, oggi sapremmo molto meno su di lui. Rombo di Tuono ha vissuto i momenti più belli della vita, in parte regalandoli agli altri, quando poteva ‘uscire dalla carreggiata’. Odiava regole e costrizioni, per cui se volevi trarre il buono da lui era necessario lasciarlo libero“.

“La scelta scenica di usare una cabina telefonica rossa e una blu, colori scelti non a caso (non solo per Riva, ma anche perché De André era un passionale tifoso genoano, ndr), è venuta in mente a Marco: richiama l’idea di un uomo giapponese, il quale realizzò un finto telefono dopo la tragedia di Fukushima per poter parlare con le anime di coloro che non c’erano più. Luigi e Fabrizio condividevano la vita con le persone umili. Alla fine del loro incontro genovese, si scambiarono una chitarra e la maglia che Gigi aveva appena indossato in campionato. Dei suoi cimeli, non ha tenuto nulla perché non intendeva essere celebrato. L’unica maglia conservata è stata quella azzurra della vittoria europea del ’68. Riva era affascinato dagli eroi giovani rapiti troppo presto dal destino: come il cantautore Luigi Tenco e il pilota Lorenzo Bandini“.

CARONNA. “L’idea di ‘Amici Fragili’ si basa sull’unico incontro avvenuto tra Gigi Riva e Fabrizio De André, risalente alla fine dell’estate 1969. Tante ore in silenzio, poi fumo e alcol portarono finalmente al dialogo tra i due. Io sono un devoto del cantautore genovese, mentre Federico è il ‘rivaiolo’. La frase pronunciata su Gigi ‘mette la testa dove gli altri non metterebbero il piede’, restituisce un’immagine immortale. Proprio come quella che ci ha regalato per lo spettacolo il grande jazzista Paolo Fresu, che con il flicorno ha eseguito un’emozionante ‘No Potho Reposare’. Abbiamo deciso di non utilizzare fotografie in scena, piuttosto le rappresentazioni disegnate da Francesco Arcuri. Per me, l’immagine di Riva è oggi molto più potente rispetto a quando giocava. De André raccontava gli ultimi, Riva li andava a cercare. Abbiamo provato a parlare di due entità del genere con passione, affinché possa aiutare a ricordarle pure nel futuro“.

NIDI. “Cerco sempre di restare fedele alla musica originale che porto in scena, e devo dire che è difficile accontentare i ‘deandréisti’ anche modificando una virgola sul tema. Si è cercato di giungere a una via di mezzo, rispettando le note di Fabrizio sebbene rivisitate nella storia. Durante lo spettacolo avviene l’evocazione di alcuni ‘fantasmi musicali’ che arricchiscono il racconto: ad esempio l’esibizione di Fresu, ‘Preghiera in gennaio’ e l’Ave Maria“.

 

 

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