Ai 7.226 spettatori presenti ieri alla Unipol Domus non sarà certo sfuggito il carattere del nuovo allenatore del Cagliari alle prese con la debacle dei suoi
FURIA. Urla, gesti, camminate fuori dall’area tecnica e il malcapitato team manager costretto agli extra. La prima casalinga di Walter Mazzarri ha mostrato subito la voglia e la passione del mister, ma anche la rabbia di un tecnico che vede la propria squadra “tradire” i concetti provati in allenamento. L’ex allenatore dell’Inter ha richiamato più volta i singoli giocatori e lo ha fatto senza mezzi termini, tanto che forse in uno stadio da oltre 7mila spettatori paganti a non capire le sue indicazioni sono stati solo gli undici rossoblù in campo.
IL PROFESSIONISTA. Mazzarri non si è mai seduto in panchina per 95 minuti. Il quarto ufficiale Giua lo ha richiamato diverse volte, ma non c’è stato verso di frenarlo. Immancabile il famoso gesto dell’orologio quando già sull’uno a zero i toscani hanno provato a perdere tempo con qualche uomo a terra di troppo. Poi il dopo partita dove ha provato a tenere i nervi saldi davanti alle telecamere, anche se era trasparente che avrebbe voluto mangiarsi il microfono. In sala stampa ha risposto a due domande di Sky, “per rispetto dei giornalisti” ha detto. Poi all’improvviso si è alzato in piedi saltando tutte le altre che, di consueto purtroppo a causa della pandemia, vengono poste dai media in tribuna tramite un foglio che viene letto dagli addetti stampa. Troppa era la rabbia. Di certo non vorremmo essere al posto dei giocatori nello spogliatoio. Se c’è una nota positiva nel match di ieri è che il mister sta dando tutto.