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ESCLUSIVA – Zauri: “Lazio-Cagliari, il ruolo delle motivazioni”

Aquilano di Pescina, classe 1978, Luciano Zauri è stato difensore di Atalanta, Lazio, Fiorentina, Sampdoria e 5 volte nazionale con Trapattoni: oggi allenatore, presenta per Calcio Casteddu il match di oggi tra Lazio e Cagliari

CARRIERA LONGEVA. Luciano Zauri oggi ha 43 anni e fa l’allenatore. Tra la seconda metà degli anni ’90 e il 2014 ha calcato i campi della Serie A per 14 campionati (con qualche passaggio in cadetteria), vestendo casacche prestigiose e perfino quella della Nazionale. Per lui, finora, le esperienze in Primavera con Pescara e Bologna, più 20 gare sulla panchina degli abruzzesi in cadetteria nel 2019-20. Questa la sua opinione in vista di Lazio-Cagliari, in esclusiva per Calcio Casteddu.

IL MOMENTO ROSSOBLÙ. “Il Cagliari ha fatto sicuramente fatica a metabolizzare la brutta rimonta subita contro il Genoa: il cambio di guida tecnica denota che ci fosse qualche difficoltà e, come in genere si procede in questi casi, il presidente Giulini ha infine optato per sostituire Semplici con Mazzarri allo scopo di dare la classica ‘scossa’ all’ambiente“.

L’AVVERSARIA DEL CAGLIARI. “La Lazio arriva dal cambio di tecnico e da un modulo nuovo: è partita bene, anche se viene dalle sconfitte con Milan e Galatasaray. La squadra di Sarri cercherà di stabilizzarsi per puntare alle posizioni europee, però non credo sia sufficientemente attrezzata per la lotta tricolore“.

DOMANI ALL’OLIMPICO. “Che partita mi aspetto per domani all’Olimpico? Il cambio di allenatore per il Cagliari, a livello motivazionale, darà una spinta in più ai rossoblù. Ma dal canto loro gli uomini di Sarri cercano il riscatto dopo gli ultimi risultati. Un match importante per motivi diversi, particolare perché mette in palio qualcosa in più dei punti in classifica“.

IL PRESENTE. “Ho concluso la mia esperienza sulla panchina del Bologna Primavera dopo una stagione anomala, condizionata dalla pandemia. Siamo riusciti a salvarci e sono felice di aver raggiunto l’obiettivo con la crescita dei ragazzi. Attualmente sono fermo, in attesa di una chiamata come gli alti e bassi del nostro mestiere spesso pretendono. Mi piacerebbe allenare una prima squadra. Nel frattempo studio e mi aggiorno, dando sempre uno sguardo al campionato Primavera“.

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