La scomparsa, a 92 anni, di Giampiero Boniperti. Una leggenda della Juventus in primis e del pallone nostrano, che ha attraversato la seconda metà del secolo scorso sempre in prima linea. Come scordarsi la sua incrollabile speranza di portare Gigi Riva a Torino? Non ci riuscì
FEDE INCROLLABILE. Non c’è bisogno di riscrivere la storia di Giampiero Boniperti legata alla Juventus per decenni: come calciatore, dirigente e uomo immagine. Prima della storica rivalità con la Roma nei primi anni ’80, è impossibile dimenticare la volontà incrollabile di strappare Gigi Riva al Cagliari per portarlo in bianconero: “In ogni stadio in cui andassi a giocare, trovavo sempre un uomo di Boniperti. Mi chiedeva: ‘Telefoniamo a Giampiero?‘ e io rispondevo: ‘Ma perché dobbiamo farlo!’. Boniperti era diabolico…“. Così il fuoriclasse di Leggiuno ha sempre ricordato, con un sorriso compiaciuto, il suo rifiuto storico a <La Vecchia Signora>.
LA TESTIMONIANZA. “Conservo tanto materiale a casa, sulla sua carriera da calciatore. Ho i fogli che riguardano contratti, promesse scritte sui guadagni, ecc. Nel 1968, la Juventus offrì un miliardo di lire per Nenè e Riva, consentendo inoltre al Cagliari di scegliere altri giocatori da una lista ristretta di quattro-cinque elementi. Tra questi c’erano Causio e Spinosi, futuri nazionali. L’affare non andò in porto per volontà bianconera, perché probabilmente prevalsero i dubbi sul grave infortunio che Riva aveva riportato in Nazionale l’anno prima. Inutile ricordare cosa avrebbe fatto Gigi negli anni a venire… per la fortuna sia del Cagliari che della squadra azzurra”: queste parole le raccontò a Calcio Casteddu, nell’aprile di un anno fa, Ruben Olinto de Carvalho, figlio dell’ex rossoblù Claudio Nené. Questa è una chiarissima testimonianza di come Boniperti e la Juventus fossero pronti a fare follie a Cagliari.