Il direttore sportivo rossoblù Stefano Capozucca lo ha ribadito attraverso un’intervista: l’uruguaiano non può restare. Scelta giusta?
Una retrocessione scampata per miracolo, e una ‘ricostruzione’ che deve partire anzitutto dal bilancio societario. La situazione del Cagliari Calcio è quella di tante società di Serie A, che dopo l’emergenza sanitaria (ancora non risolta del tutto) deve fare i conti con una situazione economica non floridissima. La parola d’ordine, come ribadito dal direttore sportivo Stefano Capozucca, è quella di ridimensionare le spese, in primis gli ingaggi.
Il più oneroso al momento è quello di Diego Godin: il ds ha già detto che l’uruguaiano non potrà rimanere, perché quelle cifre (3 milioni di stipendio netto all’anno) non sono più sostenibili. Per quanto riguarda i tempi della comunicazione, certamente non è stata seguita una procedura del tutto funzionale: il giocatore ha detto che intende rispettare il contratto, il dirigente ha invece confermato la via della separazione, tramite un accordo col giocatore. Magari, con la volontà di entrambi i soggetti, un accordo per la permanenza in rossoblù può essere trovato. Di certo, non alle cifre attuali. Si vedrà.
La domanda ora è questa: è giusto che il Cagliari si liberi di un giocatore come Godin, o sarebbe forse meglio provare a tenerlo per avviare con lui la ricostruzione della rosa per la prossima stagione?
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