Il quotidiano sportivo fa il punto della situazione facendo notare che il costo iniziale prevista è lievitato negli anni
Il nuovo stadio del Cagliari è come se esistesse già. Se non altro perché siamo al quartultimo step di una burocrazia pachidermica sì, ma quasi completata. In sintesi fa capire quanto scritto da Il Corriere dello Sport in edicola oggi, quanto ritardo ci sia stato e non certo per il club di Tommaso Giulini.
COMUNE E REGIONE. La variante urbanistica di zona sarà lunedì in commissione e martedì nell’aula consiliare del Comune di Cagliari riceverà un doppio sì con numeri solidi. A quel punto il club di Tommaso Giulini potrà elaborare e presentare il progetto definitivo che recepirà quanto è stato finora discusso. Tempi? Sulla carta 4 mesi, ma è ragionevole un congruo anticipo perché non si è mai rimasti inoperosi.
LE PAROLE DI SIGNORELLI. “L’ok del Comune al piano di zona fornirà dati certi su cui stabilire cosa fare intorno allo stadio. Che, in sostanza, è quel che manca per completare il progetto definitivo”, ha detto al Corriere dello Sport il responsabile del Cagliari per tutta la materia del nuovo impianto. Un discorso che porta il Cagliari, la progettista Sportium e la Costin (impresa individuata per la costruzione nel cosa mettere dentro l’impianto. Ora tocca all’immediato contorno, importante per la connessione strategica del manufatto con la zona – incantevole – dove sorgerà, sulle ceneri del vecchio Sant’Elia.
DISCORSO ECONOMICO. Cento milioni sarà l’intero costo per 25mila posti, estendibili a 30mila, hotel e ristoranti, sale congressi, museo sociale. Soluzioni di intrattenimento e di fruibilità a 360 gradi, sette giorni su sette. Non va dimenticato che nel passaggio dalla gara europea, si manifesterà la partecipazione della Regione Sardegna, appena confermata dal governatore Solinas, all’opera edificativa con una quota che consentirà al club di non utilizzare in modo invasivo il fattore commerciale per la sostenibilità dell’opera. Cosa che il Comune di Cagliari apprezza enormemente. La gestione dell’opera compiuta sarà affidata a una futura realtà societaria nella quale entreranno lo stesso club rossoblù e l’impresa scelta per la costruzione.