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Gds – Riva: “Mancini promosso. Vi racconto il mio gol alla Jugoslavia”

L’ex bandiera del Cagliari e della Nazionale ha parlato degli azzurri: “Mi piacciono gli attaccanti e ho un debole per Barella”

Gigi Riva è da sempre un punto di riferimento non solo per i tifosi del Cagliari ma anche per quelli della Nazionale. Miglior marcatore della storia azzurra, Rombo di Tuono è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport vista la presenza dell’Italia di Mancini nella sua amata Sardegna.

SPETTATORE DALLA TV.Le mie condizioni fisiche mi sconsigliano di uscire. Però non mi perderò una partita: ne ho saltate pochissime della Nazionale in questi anni, figuriamoci quelle di un Europeo“.

LA FESTA DEL ’68.Ricordo la festa (dopo la vittoria azzurra ad Euro ’68 ndr) in campo e la mia festa personale, più tardi: in giro per Roma tutta la notte e poi, era già l’alba, andai direttamente in aeroporto per ripartire. All’inizio eravamo in tre o quattro, ma un bel pezzo di notte la feci per conto mio: era la mia prima grande vittoria, fra l’altro internazionale, e sentivo quasi il bisogno di stare da solo. Me la godevo di più“.

IL GOL ALLA JUGOSLAVIA.Una palla calciata da Domenghini, un rimpallo, il pensiero di essere in fuorigioco, l’attenzione ad evitarlo. E poi ho tirato pensando solo a come angolare: mi è venuta una buona angolazione“.

MANCINI PROMOSSO. “Mancini ha dato alla squadra un gioco giovane, moderno, un’impronta riconoscibile. È la sua Nazionale. Ha determinazione e entusiasmo nell’accogliere il messaggio dell’allenatore: si va in campo per vincere. Con un gioco che determina il risultato, non lo subisce. Mancini ha impostato la sua gestione anzitutto sulla familiarità. È un tecnico che segue i giocatori, li sostiene umanamente, li stimola parlandoci. E poi ha esperienza, ha tante cose da dire: i giocatori lo sentono. Sono convinto che il vero segreto di questa squadra sia Roberto. E che il rinnovo del contratto dia ancora più serenità a lui e poi alla squadra: la Federazione ha fatto bene“.

GIUDIZIO TECNICO.Mi piacciono gli attaccanti dell’Italia. Ho un debole per Barella, e si sa; Jorginho e Verratti la fanno girare. Ma questa squadra è un buon insieme, non c’è un giocatore che decide le partite da solo. E non l’ho mai vista in difficoltà, neanche nelle partite importanti“.

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