Un grande attaccante degli anni ’30 e ’40, oriundo nella Nazionale azzurra e allenatore di lungo corso: Ettore Puricelli, sulla panchina del Cagliari 1967-68, scomparve il 14 maggio 2001
ORIUNDO. Héctor Puricelli, il cui nome durante il fascismo fu italianizzato in Ettore, nacque a Montevideo (Uruguay) nel 1916. Centravanti estremamente prolifico, arrivò nel nostro Paese nel 1938: non sarebbe più andato via. Soprannominato “Testina d’oro” per l’efficacia nel gioco aereo, fu due volte capocannoniere della Serie A con la maglia del Bologna. Due, come gli scudetti vinti. Ottima anche la parentesi al Milan. 120 reti nel massimo campionato lo collocano al 53° posto all-time. Per lui, nel 1939, l’unica presenza in Nazionale – da oriundo – condita da un gol.
PANCHINA. Come allenatore debutta nel Legnano – ultima squadra da calciatore – e poi subentra a Guttmann nel Milan 1954-55 vincendo lo scudetto. Girerà l’Italia da quel momento in poi, da Nord a Sud, chiudendo a Foggia nel 1984. Nell’annata 1967-68 era passato da Cagliari, portando i sardi alla salvezza dopo la prima gestione Scopigno. La scomparsa a Roma il 14 maggio 2001, all’età di 84 anni. Un doveroso omaggio a uno dei mille protagonisti nella storia del calcio italiano e di quella rossoblù.