Dalle colonne de L’Unione Sarda il noto conduttore televisivo e scrittore racconta un aneddoto su quanto accaduto domenica allo stadio Vigorito
TESTIMONE. “Domenica, allo stadio Ciro Vigorito c’ero”. Così inizia il racconto del giornalista Luca Telese, presente allo stadio in occasione di Benevento-Cagliari e intervenuto attraverso le colonne de L’Unione Sarda sulle polemiche delle ultime ore per sottolineare il clima di veleno creato ad arte nel dopo partita. “Tutto si è svolto nel clima della più piacevole lealtà sportiva – scrive ancora Telese – Clemente Mastella in tribuna era un uomo sereno, calmo, pacato, i tifosi della “strega” ci hanno stretto la mano con grande fair play”. L’autore di Cuori Rossoblù e Cuori Campioni racconta quindi gli ultimi attimi di quel pomeriggio sportivo in tribuna: “Quando il Cagliari ha segnato il tre a uno, lo sparuto manipolo di Cuori Rossoblù ha festeggiato con gioia e sobrietà in campo e sugli spalti. Non una polemica. Non un gesto fuori posto. Con Mastella ci siamo stretti la mano, il sindaco di Benevento è uscito e fuori dallo stadio alcuni tifosi del Benevento – arrabbiati – aspettavano: non i giocatori del Cagliari, ma la loro squadra per contestarla. E invece siamo in Italia. A fare girare il vento sono state le dichiarazioni esplosive del presidente giallorosso Vigorito nel dopo partita”. E conclude: “Il punto è che quando si poserà la polvere si scoprirà che nulla di tutto questo era vero: 1) Non c’erano complotti; 2) non ci sono rapporti oscuri tra Mazzoleni e il Cagliari; 3) la Sardegna non è “il Nord” della Campania, e -come direbbe Luciano De Crescenzo – “Tutti siamo meridionali di qualcuno”; 4) il rigore era probabilmente da annullare, e quando sono state annullate reti al Cagliari 5) nessuno – a partire dal presidente Giulini – ha invocato manipolazioni eversive. Questioni di stile, ma anche di sostanza”.