L’ex attaccante rossoblù è stato ospite di Mab Business Tv nel format condotto da Vittorio Sanna dal titolo Second Life
DOPO IL CALCIO. “Avevo aperto un’attività di braceria, poi è scoppiata la pandemia e la ristorazione è stata la prima a pagare. Avevo anche una seconda attività legata alle feste per bambini, ma siamo fermi da un anno e mezzo”. Così l’ex rossoblù Antonio Langella si racconta a Second Life con Vittorio Sanna, tra i ricordi di una carriera da calciatore e l’esperienza da imprenditore. “C’è tanta incertezza e non sappiamo neanche se riapriremo perché i costi di gestione restano molto alti – ha detto ancora la freccia di Sorso – speriamo che con i vaccini si torni alla normalità”.
SUL CAMPO. “Il calcio è sempre stato un gioco per me, anche se è diventato il mio lavoro. I calciatori sono esseri umani, hanno bisogno anche del divertimento. Zola ci spiegava come funzionava in Inghilterra: finita la partita finiva tutto. In Italia si continua con moviola e tante altre cose, è molto pesante, e questo può incidere sulle prestazioni. Cellino? Mi voleva bene, ma mi bastonava anche. C’era un bel rapporto con lui, il numero 23 per lui era un portafortuna”.
IL CAGLIARI OGGI. “La svolta con il Parma ha cambiato tutto. Sul 3-1 pensavo si retrocedesse. Mi sono ritrovato in queste situazioni, se non c’è la testa puoi essere più forte degli altri ma non va. Vedo il Cagliari molto più preparato delle altre concorrenti per la salvezza”.