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Canzi: dallo scudetto sognato col Cagliari Primavera ai play-off per la B sfiorati con l’Olbia

Il tecnico milanese in Sardegna dal 2015 si sta godendo un grande momento da primo allenatore  dopo tanti anni da vice

Classe 1966, nato a Milano, Massimiliano Canzi sta vivendo in Sardegna da primo allenatore un grande momento. A lungo vice allenatore di Mario Beretta (Brescia, Cesena, Siena e Latina) arriva su indicazione dello stesso Beretta a guidare la Primavera, nell’estate 2015. Il Cagliari di Giulini è appena retrocesso e il presidente (che ha rilevato un anno prima il club da Massimo Cellino) mette in atto una rivoluzione, che arriva anche nel Settore Giovanile. A Canzi il timone del dopo Vittorio Pusceddu. 151, da settembre 2015 a marzo 2020, le panchine con la Primavera, che sfiora uno storico scudetto. Il stop forzato per il Coronavirus, porta la Lega Calcio a considerare senza i play-off, l’Atalanta campione d’Italia con tre punti di vantaggio sugli isolani.

LA PRIMA SQUADRA. Il 2 marzo 2020, il giorno dopo Cagliari-Roma 3-4, Giulini decide di esonerare Rolando Maran e affidare la gestione tecnica a Walter Zenga. Il quale è affiancato da Max Canzi nel ruolo di vice. Gli esordi in A di Carboni, Marigosu, Ladinetti e Gagliano (in gol contro la Juventus) sono anche merito suo e del lavoro con la Primavera. E, non è un caso se, gli ultimi tre citati, siano stati con lui a Olbia.

OLBIA. A inizio della scorsa stagione Max Canzi lascia il Cagliari ma resta in Sardegna. A lui Marino affida la panchina del club gallurese, che mi milita nel Girone A della Serie C. Nonostante momenti non facili, specie nel girone d’andata, il tecnico non viene mai messo in discussione. Una mossa giusta da parte di Marino. Canzi guida una rosa che piano piano risale e sfiora i play-off per la Serie B, attraverso partite dove l’Olbia se la è sempre giocata, come dimostrano i risultati, ultimo il 3-3 di ieri con una tripla rimonta, contro il Novara.

FUTURO GALLURESE.  “Per me Olbia è la prima scelta perché in questi anni in Sardegna mi sono sentito amato e apprezzato. E a questa società devo tanto  – ha detto ieri in conferenza stampa, dopo il 3-3 contro i piemontesi –  nel momento più difficile mi ha dato quella forza e quella serenità che io poi ho trasmesso a tutti i ragazzi. Siamo riusciti a fare un ottimo campionato e a far appassionare i tifosi. E questa è la cosa più bella“.

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