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Progetto giovani nel cassetto, la crisi Di Fra spazza via gli Under 21 rossoblù

Andrea Carboni

La stagione era partita con i propositi di una continuità tra Primavera e Prima Squadra, ma ora sembra non esserci più molto spazio per i più giovani

UNDER OUT. “A lanciare i giovani a maggio sono bravi tutti, bisogna farlo per tutta la stagione”. Così Eusebio Di Francesco durante la sua presentazione chiariva la sua filosofia sugli Under. Una visione sposata in pieno dal presidente Giulini che aveva scelto il ds Carta anche per dare più continuità tra Primavera e Prima Squadra, che non sarebbero più state entità troppo distanti. Tutto però è stato riposto in un cassetto, perché la crisi impone di affidarsi all’esperienza e di margine per rischiare o aspettare la crescita non ne è rimasto neanche un pochino.

I NUMERI. Secondo i numeri del portale Transfermarkt.it, la rosa del Cagliari resta una delle più giovani della Serie A con una media di 25,8 anni. La quarta dopo Milan, Spezia e Verona. Addirittura i rossoblù sono stati  capaci di schierare per 9 volte la formazione più giovane della giornata, ma da gennaio in poi è stato chiaro l’indirizzo intrapreso dal club. L’ultima sfida in cui i sardi sono stati la formazione più giovane della giornata infatti risale al 3 gennaio 2021 contro il Napoli, con 25,3 anni di media.

CAMBIAMENTI. Dopo quella volta l’età media della formazione titolare si è sensibilmente alzata, soprattutto con gli inserimenti di Nainggolan e Duncan, più l’accantonamento del ventenne Walukiewicz e un sistema di gioco che ha progressivamente eliminato Sottil. Quest’ultimo è stato poi fermato da un infortunio da febbraio, mentre il cambio di allenatore ha visto il ritorno di Pavoletti in attacco, la fiducia a Ceppitelli e Klavan nel terzetto di difesa, la retrocessione di Zappa nelle gerarchie. Offuscati completamente Tripaldelli e Tramoni.

IL FUTURO ATTENDE. Insomma dopo la crisi Di Francesco si è tornati a una sorta di “maranismo”, con la responsabilità affidata tutta ai giocatori d’esperienza e una Primavera estranea al coinvolgimento nei piani della Prima Squadra, come dimostrano anche il rientro di Carboni tra i ranghi del gruppo di Agostini e lo spostamento in pianta stabile di Luvumbo sempre con la formazione Primavera.  Si dice che gli errori dei padri ricadano sui figli, e in questo caso sembra proprio che (calcisticamente parlando) i giovani rossoblù stiano davvero pagando le responsabilità di chi ha gestito una prima parte di campionato in maniera disastrosa.

 

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