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Semplici: “Il tempo delle parole è finito: ora servono i fatti”

A poco più di ventiquattrore dalla sfida dello Scida, il neo tecnico del Cagliari presenta i temi della gara che lo vedrà esordire sulla panchina dei sardi

SITUAZIONE E MIGLIORAMENTI. “La squadra l’ho trovata col morale basso, ho lavorato sulla testa, anche se il tempo è stato troppo poco. Non ci sono stati stravolgimenti nel lavoro, almeno per ora. Cercherò di far venire fuori le qualità dei giocatori”.

ATTACCO. “Pavoletti e Simeone possono anche giocare insieme, non ci sono preclusioni. Io negli anni ho giocato con le due punte, ma anche col trequartista. Ho cambiato molto, cerco di adattarmi alle qualità dei giocatori”.

NAINGGOLAN. “Sta acquisendo quella condizione per avere il minutaggio completo, sta lavorando bene. Domani giocherà in una posizione più arretrata, vedremo quale. Deve essere messo nelle condizioni di esprimere al massimo le sue qualità”.

PAVOLETTI E JOAO PEDRO. “Pavoletti mi sembra ora in una buona condizione, mi auguro di sfruttarlo al meglio, anche per quella che sarà la sua disponibilità fisica. Joao? Lo vedo attaccante, voglio che stia vicino alla porta, dobbiamo essere bravi ad aiutarlo per avere più opportunità di segnare”.

ASAMOAH, DUNCAN, E CALABRESI. “Ho cercato di capire quali fossero le loro problematiche: Duncan è al 60%, vedremo se farà parte della gara dall’inizio o durante i novanta minuti. Per quanto riguarda Asamoah e Calabresi stiamo cercando di portarli a regime. Le qualità di Asamoah sono note, non ci sarà dall’inizio ma potrebbe darci una mano a gara in corso. Calabresi lo vedo più difensore centrale”.

IL PERIODO COVID. “Vivo questa novità per la prima volta, non ero abituato a tutti questi tamponi: ne ho già fatti quattro, finora non ne avevo fatto nemmeno uno. Situazione pesante, anche per l’assenza di pubblico che per una squadra come il Cagliari è fondamentale”.

IL DEBUTTO. “So bene quale sia la mia responsabilità, anche per l’importanza che ha questa maglia. Personalmente non vedevo l’ora di rimettermi in gioco, non ce la facevo più a stare a casa”.

CROTONE. “Una squadra che gioca da un paio d’anni allo stesso modo con lo stesso allenatore, la loro organizzazione dovrà essere ribattuta con la nostra determinazione. Il tempo delle parole è ormai finito. Ora servono solo i fatti”.

 

 

 

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