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Il tempo sta scadendo: contro il Torino è davvero l’ultima chiamata

Il Cagliari sta letteralmente precipitando verso la retrocessione. Svolta subito o non ci sarà più tempo per rimediare

Inutile girarci intorno. Il Cagliari sta scivolando giornata dopo giornata verso la Serie B. Sono ormai mesi che si attende una ‘svolta’, una sterzata o un’inversione a ‘U’. Chiamiamola come vogliamo, ma la situazione è davvero maledettamente complicata.

RISULTATI DISARMANTI. Il brutto momento dura ormai da oltre un anno. Covid a parte, dopo l’ottimo primo scorcio dello scorso campionato la squadra rossoblù non si è più ripresa. Il 2020 l’ha consacrata tra le peggiori squadre per rendimento, e le prime settimane del 2021 non preannunciano nulla di buono. Eusebio Di Francesco ha messo da parte il suo progetto per badare al sodo, perché 15 punti in 22 gare hanno fatto scattare l’allarme rosso. Ma è davvero Di Francesco il tecnico giusto per imprimere la svolta buona al campionato? Il tecnico pescarese ha finora perso tutte le scommesse: il vestito del 4-3-3, la trasformazione di Joao Pedro in attaccante esterno e l’ex oggetto misterioso Marin, quest’ultimo utilizzato per oltre metà campionato come regista, per poi scoprire che il suo ruolo era un altro. Gli svariati cambi di modulo non hanno fatto altro che far perdere la bussola ai giocatori che, pur assecondando le idee del mister, non hanno potuto far altro che smarrirsi. Le ultime due gare, quelle contro Lazio e Atalanta, hanno ridato un po’ di solidità difensiva grazie a un reparto arretrato più attento e a un approccio più consono alla situazione. Ma il Cagliari non segna più: un solo gol nelle ultime sei partite rappresenta uno tra i peggiori risultati della storia del club nella massima serie.

L’AZZARDO DELLA SOCIETÀ. Il presidente Tommaso Giulini ha puntato tutto sulla piena fiducia nel tecnico, con tanto di rinnovo per blindarlo anche agli occhi dei giocatori. Sono già passate tre settimane da quella mossa, ma da allora è arrivato un solo punto, seppure gli avversari fossero tutt’altro che abbordabili. Continuare a ripetere che “una rosa con questi valori non può stare così in basso” non fa guadagnare punti. Così come dire che “i bilanci si fanno alla fine”. No. I bilanci si fanno strada facendo, anche per avere la possibilità di rimediare agli errori: alla fine si vede soltanto se si è stati promossi o bocciati, quando insomma non c’è più nulla da cambiare. La svolta tanto attesa non c’è stata, e la classifica ora fa davvero paura.

CLASSIFICA DA BRIVIDI. Terzultimo posto, appena 15 i punti conquistati in 22 gare, -2 dalla quartultima piazza occupata dal Torino (prossimo avversario), -7 dalla Fiorentina, -9 da Spezia, Udinese, Bologna e Benevento. Una discesa verticale e una situazione da far tremare i polsi, non ancora del tutto compromessa ma certamente difficilissima da raddrizzare.

TRITTICO DECISIVO. La rotta può essere ancora cambiata, ma più passa il tempo e più sarà difficile virare. Venerdì il Cagliari ospiterà il Torino, che viaggia con due punti in più della squadra sarda, ed è al momento l’unico avversario per la lotta salvezza. La settimana successiva visita al Crotone, poi la sfida interna infrasettimanale col Bologna: in queste tre gare, ma soprattutto a partire da quella contro i granata, la squadra rossoblù si giocherà tutto. Provare a rimediare dopo, sarà quasi certamente troppo tardi.

 

 

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