Il romeno ha spesso faticato da regista e con il 3-4-2-1 sembra dare decisamente più garanzie
Fortemente voluto da Di Francesco, nel mercato chiusosi lo scorso 5 ottobre, Razvan Marin ha offerto alti e bassi fino a qui. Qualche gol, un pizzico di sfortuna a Firenze e a Marassi con il Genoa, ma anche una resa minore da regista che lo ha portato ad un cambio tattico.
LA SVOLTA. Come ricorda l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il giocatore, impiegato dal tecnico come regista, ha avuto qualche lampo ma anche tante difficoltà, anche perché (venerdì scorso alla presentazione di Rugani e Asamoah) il presidente Giulini ha inserito il classe 1996 tra gli equivoci del progetto iniziale. “Marin -ha ricordato – è stato preso con l’intenzione di fare il playmaker nella nostra rosa, ma purtroppo ha dimostrato di fare fatica in Serie A, invece sta facendo abbastanza bene come mezzala”. Da quando è arrivato il centrocampista è stato sempre titolare in campionato, ad eccezione della gara di Parma, quando entrò in campo nella ripresa al posto di Oliva. Il suo ruolo attuale sta facendo migliorare anche la squadra, come dimostra l’occasione più pericolosa domenica scorsa contro la Lazio, iniziata da lui. La svolta per cambiare la classifica e il brutto campionato dopo ventuno gare, deve arrivare anche da lui.