L’ex attaccante rossoblù spiega il segreto per riprendersi: “Serve la scintilla che permetta di ripartire alla grande”
Robert Acquafresca, storico bomber del Cagliari targato Davide Ballardini, ha parlato a La Nuova Sardegna dei rossoblù di Eusebio Di Francesco e di come uscire dalle sabbie mobili.
UN ALTRO CAGLIARI-NAPOLI. “Negli allenamenti non abbiamo mai perso la concentrazione. Seguivano il mister, lavoravano intensamente. La partita contro il Napoli, ribaltata negli ultimi cinque minuti, è stata la scintilla che ci permise di ripartire alla grande. Credo serva la stessa cosa al Cagliari di oggi. Magari una vittoria con l’Atalanta e comincia la risalita verso posizioni migliori“.
IL SEGRETO. “Il nostro segreto in quella stagione è stato essere uniti, come credo lo sia la squadra attuale. In quel gruppo tutti ci siamo impegnati per dare il massimo, nessuno, naturalmente, va in campo per perdere, ma ci sono dei momenti nei quali devi andare oltre i tuoi limiti“.
EPISODI SFAVOREVOLI. “Non è solo sfortuna, anche se gli episodi sono tutti sfavorevoli. Contro il Sassuolo serviva più attenzione. A Roma hanno avuto delle occasioni, se avessero fatto gol forse le cose sarebbero cambiate. Non può andare avanti così, la ruota girerà, ne sono convinto. Errori sul mercato? Non entro nel merito. La società non si aspettava di avere questa classifica. Con la squadra e il tecnico che hanno dovrebbero lottare per un posto in Europa League. Sono incredulo che dopo 21 patite i rossoblù abbiano 15 punti“.
AVANTI CON DIFRA. “Se credi in un progetto è giusto andare avanti e difenderlo. Giulini avrà visto che il lavoro svolto dal mister in settimana è ottimo e soprattutto che i giocatori seguono l’allenatore. È troppo facile cambiare, il presidente ha scelto la strada giusta, anche se nel calcio i tecnici sono i primi a pagare“.