Nella lunga intervista a Luca Telese il rientrante giocatore del Cagliari non nasconde l’amarezza per l’epilogo dello scorso campionato
Radja Nainggolan, nell’intervista rilasciata a Luca Telese, per L’Unione Sarda in edicola oggi ha ripercorso un tratto della scorsa stagione, l’anno del Centenario, con un epilogo amaro dopo un grande girone d’andata. “Non fu a Lecce con il 2-2 che ci fermammo – asserisce – ma con la Lazio, nella giornata successiva. E non solo perché abbiamo perso una partita, ma perché l’abbiamo persa in quel modo, fuori tempo massimo. Un pareggio fuori casa ci poteva stare. Ma una sconfitta al 97′, dopo aver chiuso il tempo regolamentare in vantaggio no: la paghi. Abbiamo corso sulle ali dell’entusiasmo fino a quella partita, e poi ceduto sul piano della concentrazione mentale. In quei giorni ho imparato una cosa che ci serve oggi. Abbiamo fatto mezzo campionato bene, la prima parte, e mezzo campionato male, nel girone di ritorno. Il calcio è anche questo”.
IL PRESENTE. “Quest’anno, visto che la partenza è andata male, dobbiamo fare esattamente il contrario. Di Francesco può mettermi dove vuole. Sono pronto, integro, stavo sulla cyclette anche col Covid. Joao Pedro? Un fuoriclasse: sai che ha sempre un goal nel cilindro”.