Contro la Roma l’infortunio di Rog ha lasciato il Cagliari senza filtro in mezzo al campo. L’acquisto del ninja rappresenta una priorità
Nainggolan si, Nainggolan no? É questo il dilemma, ormai noto, che disturberà il sonno del presidente del Cagliari Tommaso Giulini da adesso sino alla chiusura del mercato di gennaio. Come raccontato dal patron rossoblù, l’operazione risulta essere difficile ma – come già accaduto in passato – non potrà mai essere escluso a priori un ritorno in Sardegna del ninja.
PERCHÉ SÌ. Nainggolan serve al Cagliari come il pane almeno per due ordini di motivi. Da una parte perchè a Eusebio Di Francesco spesso manca un filtro a centrocampo. Contro la Roma, per esempio, la perdita di Rog (uscito dopo pochi minuti dall’inizio del match per infortunio ndr) ha fatto saltare il banco con il giovane Oliva inerme al cospetto del centrocampo giallorosso. Per le idee di Difra, specialmente se si andrà avanti con il 4-2-3-1, è necessario avere un altro mastino che faccia coppia con uno tra Nandez e Rog. Nainggolan, inoltre, ha nel suo bagaglio carisma indispensabile per aiutare a crescere una delle squadre più giovani della Serie A.
L’OPERAZIONE. L’operazione di mercato non è semplice. L’Inter non vuole svendere il calciatore belga che, tuttavia, è palesemente fuori dal progetto tecnico nerazzurro nonostante un contratto in scadenza nel 2022. Il Cagliari ad oggi avrebbe tre possibilità: prestito gratuito con diritto di riscatto fissato intorno ai 10 mln (con parte dell’ingaggio del classe ’88 pagato dall’Inter da qui a giugno), acquisto definitivo inserendo nella trattativa Pavoletti (che farebbe gola a Conte come vice Lukaku) oppure sempre acquisto definitivo del ninja concedendo al club di Corso Vittorio Emanuele un’opzione per Alessio Cragno (che a giugno potrebbe così diventare l’erede di Samir Handanovic).