Altra puntata della nostra rubrica su coloro che non hanno lasciato traccia durante la loro esperienza in rossoblù
Stagione 1988/89, e la società rossoblù capeggiata dalla famiglia Orrù organizza la rinascita. A dirigere il mercato è ancora Carmine Longo che, conscio della fragilità conti societari, va alla ricerca di giovani vogliosi di emergere.
Il furbissimo direttore sportivo salernitano pesca in prestito dalla Roma un trio di interessanti, quanto giovani elementi: Massimiliano Cappioli, Fabrizio Provitali e Gianluca Pacioni, di mestiere rispettivamente centrocampista, attaccante e libero vecchio stampo.
Dei tre Longo è sicuro: il più talentuoso è il libero, ma per affrontare il durissimo campionato di C1, il tecnico Claudio Ranieri può contare sull’esperienza e sulla grinta di Maurizio Giovannelli.
Pacioni viene chiamato in causa 13 volte dimostrando una certa eleganza, ma peccando dell’opportuna rudezza necessaria in una categoria come la serie C.
A fine anno festeggia assieme ai compagni la promozione in serie B. I problemi iniziano quando nell’isola arriva un altro libero di lusso, quell’Aldo Firicano che sarà destinato a diventare una bandiera del Cagliari.
Nella serie cadetta Pacioni collezionerà solamente 3 presenze, dopo di che se ne perderanno decisamente le tracce.