Nel comunicato stampa pubblicato poco fa emerge il ruolo per nulla marginale della società torinese. I rischi per il club: dalla semplice sanzione alla retrocessione
Torna in primo piano la vicenda legata all’esame di italiano sostenuto da Luis Suarez, calciatore ora all’Atletico Madrid, per ottenere la cittadinanza.
Secondo quanto comunicato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, “dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre 2020, le indagini – proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza – hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame ‘farsa’, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo ‘B1’ al noto calciatore uruguaiano Luis Alberto Suarez Diaz, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza. In particolare, è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università. Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per ‘accelerare’ il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento”. Per la società juventina, dunque, il rischio è quello di essere pesantemente coinvolta nel caso, con lo spettro di possibili sanzioni che vanno dalla semplice ammenda alla (comunque remota) retrocessione.