
Un personaggio di culto nella storia del Cagliari, per una serie di motivi assolutamente di primo piano. Félix Alberto Gallardo, centravanti peruviano, avrebbe compiuto oggi 80 anni. Ne tracciamo un breve ricordo
MILANO-CAGLIARI. Félix Alberto Gallardo, nato a Lima (Perù) nel 1940, è stato insieme a Nené il primo straniero del Cagliari in Serie A. Centravanti dalle movenze feline e dal buon fiuto del gol, fu scovato in patria dal Milan: i rossoneri lo portarono in Italia con il dichiarato intento di proporre un “nuovo Nordahl”. Sarebbe andata in modo molto diverso. Il Milan infatti non riuscì a trovargli spazio, in tempi di limitazioni ai tesseramenti stranieri, e lo cedette in prestito al Cagliari nel 1964.
AMSICORA. Due gol il primo anno, quattro il secondo. Gallardo viene ancora ricordato a Cagliari per le sue proverbiali cannonate: spesso però fuori misura, tanto che è stata tramandata ai posteri la leggenda secondo cui il custode dell’Amsicora veniva costretto a recuperare palloni su palloni finiti fuori dallo stadio. Dopo la parentesi rossoblù il passaggio al Palmeiras (Brasile) e il ritorno in patria allo Sporting Cristal fino al termine della carriera. Protagonista della Nazionale al Mondiale 1970, realizzò due gol a Bulgaria e Brasile. Diventato allenatore, ha guidato a più riprese il suo storico club (vincendo il titolo nel 1988) e centrato tre promozioni consecutive dalla seconda divisione nel decennio seguente. Alberto Gallardo è scomparso a Lima il 19 gennaio 2001: oggi avrebbe compiuto 80 anni.

Io ricordo o Gallardooo a Mammarranca🙂
Si fuori dall’Amsicora nel lato dove ci sono i pini, quando facevano gli allenamenti, stazionavano i ragazzini aspettando il pallone calciato da Gallardo, in quegli anni un pallone da calcio era un oggetto prezioso, per forza il custode non ne trovava uno.
Gallardo quella volta che indovinava la porta, aveva un tiro micidiale, una saetta. Ricordo di un calcio di rigore che calciò contro l’Atalanta, portiere il mitico Pizzaballa quella volta centrò in pieno il portiere che respinse a pugni chiusi immobile, Aggiungo un altro ricordo, tutti i cartelloni pubblicitari posti attorno al campo si dice, erano tutti sfondati dalle cannonate di Gallardo, naturalmente, si sara’ esagerato.
Io ai tempi di Gallardo ero un bimbo non ricordo i suoi tiri, ricordo però i ragazzi che salivano sui pini per vedere le partite e gli allenamenti del Cagliari, quelli li ricordo, sui suoi tiri c’è molta leggenda, inoltre in Italia Gallardo non era un grande goleador.
Oggi, caro Granese, che ho 68 anni, a proposito di leggende, posso dirti che fanno piu” bene al calcio quelle leggende che non le telecronache di Sky.
Mitico Gallardo. Quello che racconta Ornano è tutto vero. Pero’ a volte il custode non poteva recuperare i palloni scagliati da Gallardo perchè finiti nel canale. Insomma il buon Arturo Silvestri, allenatore del Cagliari, fu costretto, spesso, a far giocare Renzo Cappellaro per pescare qualche pallone in fondo alla rete, quella vera, dietro il portiere.