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Giulini: “Non vincere ieri per festeggiare il compleanno di Riva sarebbe stato un delitto”

Il presidente del Cagliari ospite a Videolina Sport il giorno dopo la vittoria ottenuta dalla sua squadra sulla Sampdoria

Tommaso Giulini è stato ospite stasera della trasmissione Videolina Sport. Vari ovviamente, i temi trattati oltre alla vittoria di ieri, 2-0 sulla Sampdoria dal presidente del Cagliari. Le sue parole;

REGALO A RIVA. “Sembrava brutto – afferma sorridente il patron del Cagliari  – celebrare il suo settantaseiesimo compleanno senza una vittoria. Purtroppo Gigi da presidente onorario è incappato in parecchie sconfitte di fila, che ovviamente ci hanno fatto ancora più dolore, anche perché sapevamo quanto soffriva per questo. Non vincere ieri, sarebbe stato un delitto”.

CRAGNO. “Alessio ha fatto un grande inizio di stagione subendo tantissimi tiri. Ieri invece, per la prima volta, lo abbiamo visto inoperoso  contro la Sampdoria. Mi auguro che lo si possa rivedere altre volte in vacanza in campo”.

NAZIONALI. “Le convocazioni di tutti questi ragazzi che vanno in giro per il mondo, con in corso un’emergenza sanitaria come quella in atto, non so quanto abbia senso. Poi capisco che si siano impegni importanti come le gare di qualificazione al mondiale del 2022, altri però hanno gare onestamente meno importanti come delle amichevoli o la Nations League. Credo che ci sia poco criterio a far prendere tutti questi rischi ai noi club in primis perché, se poi dei giocatori dovessero tornare positivi al Covid, la cosa sarebbe molto più complicata. Di convocati ne abbiamo ben dieci, come Cagliari”.

CASO TAMPONI. Esiste un protocollo per tutti noi è questo va rispettato. Questo inerente la Lazio è un episodio strano, anche se non lo conosco nei dettagli e francamente faccio fatica a doverlo giudicare. Però sinceramente vedere una società di Roma che va fare i tamponi ad Avellino, suona obiettivamente strano. Questa situazione può mettere a rischio tutte le società. In questo momento occorre assolutamente avere grande senso di responsabilità. Lo dissi anche quando il Napoli non era andato a giocare a Torino con  la Juventus (altro episodio strano). Mi auguro che tutti rispettino le regole, altrimenti vedo complicato il poter finire questo campionato. Se qualcuno ha violato il protocollo, deve essere sanzionato pesantemente”.

PANDEMIA. “Una stagione strana questa come lo è stata la precedente, dopo il lockdown. Tutti i club si sono pesantemente impoveriti, con gran parte degli introiti che vengono a mancare. Il mercato ha poi visto valutazioni più basse, quindi è fin troppo evidente che in una situazione del genere con gli stipendi dei tesserati che restano gli stessi e le imposte da pagare idem, è una situazione pesante. Abbiamo chiesto una sorta di aiuto, ma come industria calcio non veniamo minimamente ascoltati perché siamo considerati un’industria dei ricchi scemi. Anche il calcio è in crisi, come lo è tutta l’economia mondiale”.

SAMPDORIA. “Non è stata certamente una bella partita ieri, però ci sono stati aspetti positivi, come il fatto di non aver subito gol e non aver rischiato nulla, contro una squadra scorbutica da affrontare. Le partite sono particolari. A Bologna avevamo fatto molto meglio per 60’, ma poi ci siamo ritrovati sotto per gravi errori difensivi. Ieri la gara è stata risolta da un rigore e dalla giocata di un fuoriclasse, come Nandez”.  

JOAO PEDRO. Di Francesco è stato molto bravo nel trovare un assetto tattico diverso rapidamente, per le caratteristiche particolari del giocatore. La cosa importante è che ora ci sia una grande continuità di prestazioni in un ruolo che sente suo. L’unica squadra che concretamente si è interessata a lui è stata il Torino. Come Cagliari però non abbiamo mai preso in considerazione neanche lontanamente la cessione di Joao Pedro, al di là di un’offerta di scambio con qualche altro giocatore che non ritenevamo da dover valutare. Ma poi l’aspetto più importante è che lui voleva solo restare a Cagliari“.

DI FRANCESCO. “Il suo progetto ci intriga tutti molto. C’è tanto entusiasmo dal lato sportivo. 10 punti dopo sette gare, sono i punti che dovevamo fare. Onestamente abbiamo lasciato qualcosina a Bologna, però va bene lo stesso. Il gioco è in costruzione, così come l’equilibrio di squadra. Normale che, quando si cambia tanto a livello di filosofia, vi voglia del tempo, Abbiamo tanta qualità, che deve essere ovviamente abbinata ad un filtro in fase difensiva. Abbiamo due terzini finalmente affidabili, che ci danno tanta possibilità anche in avanti. Il nostro obiettivo è sicuramente fare meglio dello scorso campionato e la posizione dipenderà molto dal livello del campionato. Ci piacerebbe lavorare a lungo con Di Francesco per avere un Cagliari importante. La prossima gara in casa della Juventus sarà un grande banco di prova”. 

NAINGGOLAN. “Rispetto alla scorsa estate le informazioni che abbiamo in più sono che siamo in un semi lockdown, con stadi chiusi, con la nostra biglietteria a zero euro e purtroppo la cosa è destinata a durare a lungo. Eviterei di fare voli pindarici e non affrontare questo discorso”. 

NUOVO STADIO. “Stiamo privando a dialogare con le istituzioni, Regione e Comune, che però sono ovviamente impegnate su fronte Covid. Questo ritarda tutto l’iter. Abbiamo un progetto approvato con dentro spazi commerciali, che in questo momento riteniamo essere superflui e non l’ideale per i commercianti in città, che già soffrono, questa crisi che sarà ancora lunga. Il tema è aperto. Entro due o tre mesi dovremo avere novità.  

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