Dalle 22 alle 05 per muoversi occorrerà l’autocertificazione e lo potrà fare solo per motivi di salute e lavoro. Multe da 280 euro a 560 in caso di recidiva Carcere chi viola la quarantena
In vigore dalla mezzanotte il nuovo DPCM Conte, valido fino al 3 dicembre. La situazione inerente la pandemia da Coronavirus, che sta avendo nuovamente numeri alti di contagi e decessi (come accaduto tra marzo e giugno) ha portato a nuove misure restrittive, fortemente volute dal Premier.
COPRIFUOCO DALLE 22 ALLE 05 IN TUTTA LA NAZIONE. Multe e rischio carcere per chi viola le norme. Chi non avrà un valido motivo per circolare, potrà infatti incorrere (come ricorda a tutti TGCOM24) in una sanzione da 280 euro, che può arrivare a 560 in caso di recidiva. Per chi viola la quarantena è prevista invece la denuncia penale con l’arresto da tre a 18 mesi, a cui si aggiunge una multa da un minimo di 500 a 5.000 euro. Obbligatoria per potersi spostare nel cuore della notte in tutta Italia, l’autocerficazione scaricabile dal sito del ministero dell’Interno. I motivi sono gli stessi dei primi mesi della pandemia: lavoro, salute e necessità.
LE PAROLE DI CONTE. “Se riusciamo a intervenire, riusciremo ad affrontare le settimane che verranno con un margine di serenità”. In merito il Premier aggiunge. “Mai detto che faremo veglie e cenoni ma se riusciamo a contenere la curva dei contagi possiamo far ripartire i consumi sotto Natale e sarebbe utile per tutti”.
SARDEGNA. Se nelle zone rosse negozi, bar e ristoranti dovranno rimanere chiusi, nelle zone gialle, come la nostra Isola, potranno continuare a lavorare ma con delle regole precise. Saracinesche alzate dalle 05 alle 18, con un numero limitato di clienti all’interno (massimo quattro persone sedute al tavolo) e obbligo di mascherina tranne quando ovviamente si beve e si mangia. In caso di violazione delle norme le multe vanno da 280 euro a 560. I ristoratori rischiano anche la chiusura fino a cinque giorni. Non sono, invece, previste sanzioni per la violazione delle raccomandazioni contenute nel Dpcm. Tra queste l’invito a muoversi il meno possibile anche laddove, come nelle zone gialle, è ancora possibile passare da un Comune all’altro o da una Regione all’altra.