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Il nuovo DPCM Conte potrebbe slittare a giovedì: Sardegna a rischio moderato?

La regione sarebbe interessata dalle restrizioni inerenti il coprifuoco dalle 21, dad al 100%, i centri commerciali chiusi nel week end oltre allo stop a mostre e musei

In attesa di comunicazioni ufficiali e di un DPCM Conte, che potrebbe arrivare tra domani sera e giovedì, da Roma arriva la notizia che la Sardegna potrebbe essere una delle Regioni che il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, inserirebbe nell’area di rischio più moderata tra le tre che saranno individuate. Di fatto, come ricorda l’Ansa, uno dei criteri che definisce il coefficiente di rischio è l’indice di contagiosità, l’R(t) che secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss nell’Isola risulta il secondo più basso d’Italia (1.12) dopo la Basilicata (1.04)  mentre l’allarme scatta a 1,50.

POSTI LETTO. A tal proposito l’occupazione, sulla base dell’effettiva disponibilità, sta ancora nei ranghi. Ad oggi, i ricoverati sono 382 ma possono essere attivati sino a circa 580 posti letto. I dati del nuovo monitoraggio sono attesi comunque stasera. Dunque, se arrivasse la conferma di rischio moderato, le restrizioni che interesserebbero la Sardegna sarebbero solo quelle previste per tutto il Paese, cioè il coprifuoco dalle 21 (ma orario da confermare) la dad al 100%, i centri commerciali chiusi nel week end e la riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50%, lo stop a mostre e musei.

ITALIA DIVISA IN TRE FASCE – Tre Regioni (Lombardia, Piemonte e Calabria) vista la situazione attuale, potrebbero dover adottare le misure ancora più restrittive, compreso il lockdown generale. Nel nuovo Dpcm, diversi comunque i punti ancora in sospeso, proprio a partire dall’orario in cui scatterà il tutti a casa. Ci sarà una cornice nazionale, con interventi validi in tutta Italia, e misure per i singoli territori, con il Paese diviso in 3 fasce che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio individuati con criteri “scientifici e oggettivi” approvati dall’Istituto superiore di Sanità. In sostanza, più è alta la diffusione del virus, più è in sofferenza il sistema sanitario, maggiori saranno le restrizioni.

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