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Ivo Pulga, il fiuto di Riva e quell’estate 1985: “Cagliari nel mio destino”

Pulga

Partendo da un articolo di un vecchio giornale, si possono recuperare delle storie molto interessanti. Buona memoria e un pizzico d’intuito fanno il resto. Nel 1985, Ivo Pulga prese parte alla Coppa Carnevale con la Sampdoria: un bivio della carriera. Lo condusse al Cagliari dopo che…

ESTATE. La Sampdoria sta disputando in Versilia la Coppa Carnevale 1985, uno degli eventi calcistici giovanili più importanti a livello europeo, che oggi si chiama Torneo di Viareggio. Nella squadra blucerchiata c’è anche un ventunenne centrocampista biondo, che gioca nel Modena ed è stato cooptato dalla Samp esclusivamente per l’evento di fine stagione. Il ragazzo si chiama Ivo Pulga. Recuperando un impolverato Guerin Sportivo del periodo, lo si scopre con quell’insolita casacca e proprio nell’estate che lo avrebbe condotto al Cagliari, per quella che si sarebbe rivelata l’avventura più bella della sua carriera. Intrecci, possibilità, destino. Una storia che ci siamo fatti raccontare dal diretto interessato, grazie a un bel salto all’indietro di ben 35 anni.

DESTINO. Sulla storica rivista sportiva, molto attenta in quegli anni a raccontare anche il panorama del calcio giovanile nostrano, si poteva leggere: “In questo campo ha fatto meglio la Sampdoria lanciando in orbita Roberto Groppi, un centrocampista tecnicamente dotato, e facendo le prove generali a quello che l’anno prossimo dovrebbe essere uno degli uomini nuovi a disposizione di Eugenio Bersellini, il modenese Pulga“. In realtà, Pulga ci ha raccontato che “fu un’esperienza che nacque e morì lì con la Coppa Carnevale. Non ci fu mai alcuno sviluppo ulteriore con la Sampdoria. Perché…“.

IL MILIARDO. In quell’estate 1985 Ivo Pulga è in ballo, da giovane di belle speranze molto apprezzato. Con la Samp però non se ne fece nulla. Perché… “semplicemente, il Modena mi cedette al Cagliari che aveva offerto molto di più: un miliardo di lire più il cartellino di Bruno Conca“, racconta l’ex giocatore ed allenatore rossoblù. Ma non solo. L’uomo del destino, una volta di più, fu Gigi Riva: “In quell’epoca ricopriva il ruolo di dirigente nel Cagliari. Mi vide giocare nella Nazionale di Serie C e decise di portarmi in Sardegna. Era destino“. Un destino che lo avrebbe portato a diventare poi una colonna della società, capitano e protagonista del doppio salto dalla C alla A con Ranieri.

(Si ringrazia Nicola Adamu per la segnalazione e il materiale storico)

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