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Una difesa necessariamente da rivedere

Con le tre reti incassate ieri sera dal Milan, il Cagliari ha chiuso la stagione con ben cinquantasei incassi sul groppone

Via Walter Zenga, dentro Eusebio Di Francesco (?). Utilizzando tutto il “condizionale” possibile, l’ex allenatore di Sassuolo, Roma e Sampdoria, si siederà sulla panchina rossoblù.

Il suo credo principale, il 4-3-3 di zemaninana memoria, ma con un equilibrio decisamente maggiore, dovrà essere necessariamente supportato da elementi difensivi di uno certo spessore.

Duole dire che in coincidenza con il crollo verticale del Cagliari di Rolando Maran, proprio il reparto arretrato ha fornito le maggiori lacune.

Tante, troppe le reti subite (ben 56), sovente per errori di concetto e tecnici. Il cambio tecnico voluto dalla società dovrà necessariamente portare a delle serie valutazioni sugli elementi a disposizione.

Il capitano Luca Ceppitelli è apparso sovente insicuro, complice anche l’infortunio che lo ha tormentato già dal mese di settembre. Ragnar Klavan, colui che avrebbe dovuto portare l’esperienza internazionale al reparto, ha invece palesato di non essersi mai del tutto ambientato con il torneo italiano.

Walter Zenga ha avuto il coraggio di puntare in maniera costante sul polacco Sebastian Walukiewicz, ma soprattutto di lanciare il giovane Andrea Carboni. 

Le qualità ci sono in entrambi. Il primo ha già avuto modo di “masticare” sfide importanti come quelle contro Inter, Milan e Juventus, mentre il secondo ha potuto sfruttare i ritmi non esasperati del post lockdown e guadagnandosi il poco invidiabile record di due espulsioni in sette gare.

Ma sono GIOVANI, e sarà necessario lavorare sulle loro peculiarità affinchè possano diventare le prossime colonne della difesa rossoblù.

Chi non si è mai risparmiato è Fabio Pisacane, sempre presente e mai una parola fuori posto. Anche lui è stato protagonista di qualche leggerezza, ma di rado ha lasciato il terreno di gioco con la maglia linda.

L’età inizia inevitabilmente a farsi sentire, ma come recita il celebre motivo di Ligabue,Finchè ne hai stai lì“. Chiudiamo questa breve analisi con chi si è adattato al ruolo di centrale difensivo, pur non essendolo naturalmente.

Parliamo di Charalampos Lykogiannis. Zenga lo spesso schierato nel suo trio difensivo, potendo contare sulla sua buona fisicità, ma, così come Klavan, anche lui ha dimostrato poco adattamento al campionato italiano e non è escluso che possa lasciare l’isola nella prossima finestra di calcio mercato.

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