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Un Cagliari nudo sull’erba di Marassi

La sconfitta maturata dal Cagliari di Zenga nella serata di Genova è stata significativa, per certi versi impietosa: una squadra in difficoltà su vari frangenti. In primis quello offensivo, ancor più del lato opposto del campo

APPROCCIO. Una delle caratteristiche peculiari del Cagliari targato Zenga era stato un buon inizio di gara, sorretto da discreta intensità. La gara contro la Sampdoria ha invece cambiato immediatamente questo trend, visto il gol di Gabbiadini dopo appena 7 minuti e l’inerzia del match alterata subito. Il terzetto difensivo formato da Walukiewicz-Pisacane-Carboni è stato messo in grande difficoltà, nonostante i padroni di casa non abbiano fatto cose mirabolanti. Un Cagliari a nudo sull’erba di Marassi. In cui per larghi tratti della ripresa, tra ai verdi, si è distinto il solo Nández: l’uruguaiano è parso – senza esagerare – a un certo punto l’unico che si dannasse l’anima. Nonostante il punteggio. Nonostante la serata storta. Probabilmente sembrerà forte, come pensiero. Però c’è stato un momento, in cui si vedeva il centrocampista ex Boca ovunque, su ogni pallone, indomito. Solo lui. E in quel momento veniva da chiedersi se un Cagliari così… meriti davvero un giocatore come Nahitan Nández.

PECCHE. Ritornando brevemente sulla batteria difensiva, è giusto sottolineare che Zenga dia fiducia ai giovani. Un buon segnale, senza dubbio, con rari riscontri in Serie A. Se non giochi, non sbagli. E se non sbagli, non cresci. Però Walukiewicz e Carboni, 39 anni insieme, hanno ancora bisogno di tempo. In particolare il polacco palesa già da alcune uscite una certa fragilità nella lettura delle situazioni. I due ragazzi sono destinati a un futuro luminoso, assolutamente: l’importante è non bruciarli. Così come altrettanto importante sarà valutare una rifondazione in toto della difesa: tempo esaurito per i vari Pisacane, Ceppitelli e Klavan? A parziale giustificazione della necessità di ruotare spesso gli interpreti (a scapito naturale dell’affiatamento del reparto), gli impegni ravvicinati e i numerosi guai fisici. Il problema più lampante del Cagliari, in questo momento, è quello di non trovare la rete. Ma la si cerca pure pochino, va detto. Il portiere doriano Audero può dire di essere stato davvero impegnato solo quando ha alzato in corner la girata di João Pedro. Insufficiente, esattamente come il numero zero nella casella dei gol segnati nelle ultime quattro gare. I centrocampisti Nández e Rog, vere anime di questo gruppo, non possono pensare sia a reggere la squadra che a pungere in attacco: fanno già tanto. L’assenza di Nainggolan non può essere un alibi dietro cui rifugiarsi. E con il belga out fino alla conclusione, occorrono correttivi immediati.

STIMOLI. I tifosi rossoblù si augurano che la solerte dichiarazione del presidente Giulini, relativa ai complimenti alla squadra per i 40 punti ottenuti, non fosse il preambolo del rilassamento. Un refrain conosciuto a memoria dalla piazza cagliaritana. Eppure, non ci si può mica dimenticare degli investimenti importanti dell’estate scorsa, forieri di ambizioni migliori. “Alzare l’asticella“, “Fare qualcosa di importante nell’anno del Centenario” e frasi simili sono state purtroppo riposte nel cassetto. Un peccato mortale. Perché questa rosa dispone di tanti elementi degni di nota e meritevoli della conferma, prima di altri e prima del futuro mercato: Cragno ritrovatosi dopo la partenza dell’ingombrante Olsen; il rilanciato Mattiello sempre positivo nelle due fasi; il leone indomabile Nández; il grintoso Rog, capace di imprimere accelerazioni verticali e vigoria nei contrasti; il generoso e poco servito Simeone, al quale non si può onestamente rimproverare granché; João Pedro, capocannoniere stagionale ma visibilmente stanco; il tentativo di Ragatzu di recuperare gli anni perduti lontano dal calcio che conta, grazie alla fiducia ricevuta. E fa niente se ci sono alcune situazioni particolari che incorniciano il momento attuale, vedi il fresco affaire Cigarini e gli acciacchi di Nainggolan, Pellegrini e Oliva, l’involuzione di Ionita.

Il Cagliari di Walter Zenga ha l’obbligo morale di dare risposte positive ai tifosi, condannati a soffrire da lontano, ripartendo subito dopo la serata peggiore della nuova gestione tecnica.

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