La puntata odierna della nostra rubrica è dedicata ad un difensore sardo che con la maglia rossoblù ha avuto pochissima fortuna
Durante l’estate del 1996 Massimo Cellino stravolge completamente, o quasi, la rosa del Cagliari. Arriva il tecnico uruguaiano Gregorio Perez e con lui tanti nuovi calciatori.
Tra i partenti il portiere Valerio Fiori, il protagonista della cavalcata Uefa di due anni prima, che viene ceduto al Cesena in cambio di 2,5 miliardi di lire più il cartellino di Giambattista Scugugia.
Quest’ultimo è sardo, nato ad Olbia, e con la maglia dei romagnoli è stato protagonista di stagioni importanti in cadetteria.
Ha grande forza fisica, ottima spinta sulla fascia e tanta grinta. Ogni qualvolta entra in campo tutto ciò si vede, anzi, quando è necessario, viene pure impiegato come centrale difensivo con risultati apprezzabili.
Purtroppo è la squadra che non riesce a smuoversi dalle acque melmose della zona retrocessione ed il tutto culmina con lo spareggio di Napoli che sentenzia la retrocessione per la banda rossoblù.
Tra i vari giocatori che cedono alle lacrime c’è proprio Scugugia, che sente e tanto quella retrocessione. Nonostante ciò va dai suoi compagni Tovalieri e Muzzi e li incoraggia dicendogli: “Non piangete. Voi meritate di rimanere in serie A!”
La stagione successiva, in serie B, qualcosa si spezza con il tecnico Ventura e, dopo alcune presenze deludenti, Scugugia non vede più il campo.
Lascia Cagliari per approdare al Siena dopo sole 22 presenze con la maglia rossoblù.