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Era importante ripartire ma le difficoltà vanno oltre la sconfitta: Zenga ha molto da lavorare

Non bastano le giustificazioni degli infortuni di Nainggolan, Oliva e la squalifica di Joao Pedro per far ridimensionare il ko. Errori difensivi evidenti

La grande attesa, ma anche la grande delusione: inutile negarlo. Perché mai, come accaduto prima, Hellas Verona-Cagliari era una gara attesissima. Il problema non è (come le altre squadre) il rientrare pienamente in forma dopo il lungo lockdown, ma l’atteggiamento, che va oltre il cambio di panchina. Che Zenga e il suo staff debbano lavorare duramente, non c’è dubbio. Ma al Bentegodi si è rivista una squadra che forse non ha imparato la lezione dallo scorso dicembre in poi, quando in panchina c’era Maran. Parliamoci chiaro: si può avere simpatia o antipatia per un allenatore, che mette una squadra in campo. Ma quella stessa squadra è composta da undici giocatori. Sono loro in primis che devono cercare di portare dalla propria parte la gara.

MEZZ’ORA A DIR POCO IMBARAZZANTE. Ed invece per buona parte del primo tempo, il Cagliari praticamente ha fatto da spettatore non pagante. Due gol, il primo con doppio errore di Ceppitelli e Pisacane, che consentono a Di Carmine di segnare. Il secondo (splendido ad essere onesti) realizzato dallo stesso giocatore, dopo una palla persa in mezzo da Ionita. Poi, complice l’espulsione di Borini, si è finalmente vista una squadra che ha segnato un gol seppur risultato inutile con Simeone, assediato la porta del Verona anche quando ha perso Cigarini, ma non riuscendo almeno a pareggiare.

Il potenziale c’è ed è tanto, assenze o no. Ma occorre metterlo in atto, come era stato nella prima fase della stagione, perché il risultato positivo non ti arriva per grazia ricevuta. Senza dimenticare che il torneo non ti lascia tempo per pensare. Ad Asseminello oggi ci si allena di nuovo, perché martedì alle 19,30 ci aspetta una Spal disperata, da affrontare si con il ritorno di Joao Pedro dalla squalifica, ma senza Ceppitelli, Cigarini, Nainggolan e Oliva. Chi andrà in campo dovrà dare il 120%, perché il tempo per ricominciare a vincere ha atteso anche troppo.

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