La Joya ha rilasciato una intervista alla CNN dove spiega la sua posizione alla luce delle proteste che hanno fatto seguito alla morte di George Floyd
Paulo Dybala, asso della Juventus, ha parlato alla CNN della questione razzismo presente anche in Italia.
RAZZISMO IN ITALIA. “Oltre a quanto capitato con Kean, ho avuto varie esperienze di razzismo nei confronti di altri giocatori della Juve in altri stadi. In molti stadi italiani c’è un certo razzismo verso alcuni giocatori, è capitato anche a Balotelli o a Pjanic contro il Brescia e penso che le punizioni italiane debbano essere più severe. Altrimenti, toccherà a noi giocatori prendere delle misure perché non capiti più, perché stiamo parlando di uno dei più grandi campionati al mondo, seguito da milioni di persone. E se vedono che al razzismo non corrispondono sanzioni continuano a comportarsi così”.
INTERVENIRE. “Chi deve prendere dei provvedimenti lo deve fare a breve, altrimenti dovremo farlo noi. È già capitato che alcuni calciatori abbiano abbandonato la partita e penso sia la cosa giusta da fare. Se la società, in questo caso la Federcalcio Italiana, non decide di fare qualcosa, saranno i giocatori a farlo. O toccherà all’arbitro fermare le partite. A volte è difficile mettersi nei panni di qualcun altro, perché magari non hai mai sofferto il problema del razzismo. Ma sai cosa sta succedendo, perché lo vedi capitare a tante persone. E non solo per il colore della pelle: per esempio, nelle giovanili mi è capitato spesso con alcuni compagni asiatici, è una cosa triste. Per fortuna la mia famiglia mi ha educato diversamente e non guardo al colore della pelle, a come ti vesti o al Paese da cui sei originario. Dovrebbero farlo tutti, ma non è così. E per questo non sono solo le persone di colore a dover combattere il razzismo. È compito di tutti noi”.