Il membro del cda del Cagliari si è esposto al quotidiano romano: “Una casa come questa ha una proiezione di almeno mezzo secolo”
Stefano Signorelli, 47 anni e appartenente al cda del Cagliari e uomo incaricato da Giulini per seguire il progetto sul nuovo stadio, si è sbilanciato sul nuovo stadio rossoblù ai microfoni de Il Corriere dello Sport.
CARATTERISTICO. “La veste definitiva la conosceremo dopo le necessarie interlocuzioni con le autorità interessate, Comune, Regione e la Soprintendenza, perché il sito ricade in una zona strategica e affascinante. Motivo in più per non pensare a un semplice impianto di gioco, ma a qualcosa che dovrà caratterizzare il Cagliari, la città capoluogo e tutta la Sardegna”.
L’IDEA. “Inizialmente abbiamo immaginato un impianto da 21mila posti, ma abbiamo capito presto che dovevano essere di più e l’ipotesi europei in Italia nel 2028 ci ha convinti. Sicché ai primi sì delle autorità comunali e regionali, con le relative dichiarazioni di pubblico interesse, ne abbiamo dovuto aggiungere una seconda una volta aggiornato il progetto a 25mila posti estendibili a 30mila. Esaurite tutte queste tappe, la Sportium che ha vinto la gara di preferenze lanciata due anni fa con i nostri tifosi, ieri l’altro ha ricevuto l’incarico di realizzare il progetto definitivo“.
L’ITER. “Sei mesi per il progetto definitivo, altri sei per l’ok della conferenza dei servizi, tre mesi per arrivare al bando e altrettanti per consegnare l’opera a chi vincerà la gara europea. Da oggi, quindici mesi e si parte con i lavori“.
