Molti professionisti si interrogano sul perchè un ente pubblico come l’Ats possa monitorare i calciatori rossoblù ogni quattro giorni
I calciatori del Cagliari, già sottoposti a tampone per verificare se ci sono stati o ci sono positivi al Covid-19, sono monitorati dall’Ats ogni quattro giorni. Così, come riporta L’Unione Sarda, la polemica è servita.
LA POSIZIONE DELL’EX ESPOSTI AMIANTO. Giampaolo Lilliu, dell’Associazione regionale Ex Esposti Amianto della Sardegna: “Vista la fase di emergenza sanitaria che tutti i cittadini sardi stanno vivendo, tenuto conto che i tamponi non sono a disposizione dei contagiati e dei loro familiari, come non lo sono per i medici, ci chiediamo come sia possibile che una struttura pubblica con costi assorbiti dai cittadini inserisca come priorità una fase preventiva Covid-19 a una società di calcio. Chi ha dato il consenso ai test al Cagliari, utilizzando la struttura pubblica sanitaria quale è l’ospedale Santissima Trinità di Cagliari?”.
Michele Golino, referente civico regionale di Tramas: “Siamo contenti che i calciatori del Cagliari siano risultati negativi. Deduciamo siano state trovate le risorse finora mancanti per la realizzazione dei test. Ci aspettiamo che le istituzioni preposte si adoperino con la stessa solerzia per l’esecuzione di tamponi sulle migliaia di pazienti fragili sardi, che in questi mesi hanno continuato a frequentare i reparti di ospedali, cliniche convenzionate e centri trasfusionali per sottoporsi a terapie vitali“.